Riscoprire quella che è una Ronchi “invisibile”
29 Luglio 2015
Originario di Roma, laurea in Scienze dell’architettura, De Grassi lavora e vive a Ronchi alla quale ha dedicato questo volume che contiene la “ricerca della storia attraverso lo studio dei monumenti” in collaborazione con l’amministrazione comunale. Anche per i ronchesi il libro potrà essere un aiuto e motivo per riscoprire alcuni monumenti e targhe marmoree che abitualmente rischiano di essere poco note e soprattutto di rimanere nel dimenticatoio.In ogni caso la pubblicazione offre diversi motivi per leggere il presente attraverso i non pochi documenti che l’autore ha raccolto e citato e dai quali ha tratto le proprie conclusioni; una ricerca che di per se stessa non solo lascia spazio e tempo ad ulteriore ricerche e confronti, indispensabili per allargare le conoscenze e per scoprire la “logica” che sta sotto ad eventi e fatti che, ancora oggi, sono legati a episodi e personaggi dei quali non tutto è alla luce del sole; soprattutto consente di cogliere alcune ragioni –non sempre dette- per capire il passato recente e non.La identità molteplice (e non poteva essere diversamente) di Ronchi trova nelle tante pagine del libro illuminazione ed illustrazione; una identità che non manca di assumere anche elementi di contraddizione e che inducono quindi ad educarsi alla molteplicità, rispetto alla tentazione di una riduzione di ogni elemento ad una dimensione unica; una identità, infine, che è in cammino e che dovrà essere raggiunta con spirito di apertura e con rispettosa attenzione, in quanto l’assimilazione e la integrazione diventa un passaggio dovuto in tempi in cui la molteplicità prevale sulla località.Questi per il lettore interessato, le targhe o i monumenti che fanno parte della ricerca: la villa romana, la targa del millennio storico, la targa a Guglielmo Oberdan, i diversi monumenti dedicati ai fanti della grande guerra, il monumento a Ugo Polonio, il monumento a Giovanni Guccione e Vincenzo Geraci, la targa a Gabriele d’Annunzio, il monumento d Ottone Pecorari, i monumenti della seconda guerra mondiale (monumento alla resistenza,targa ai caduti per la libertà dei popoli, targa a Romano Fumis, cippo a ricordo della brigata proletaria, monumento ai caduti per la patria, monumento ai caduti nei campi di sterminio nazisti) il monumento a ricordo dell’esodo, la targa a mons. Battista Falzari. La pubblicazione si conclude con la presentazione di alcuni manufatti architettonici vincolati (palazzo municipale, villa Vicentini.-Miniussi, casa del medico condotto, borghetto, casa Bertogna).L’ampio riferimento alla bibliografia vede raccolte numerose pubblicazioni locali e nono alle quali l’autore fa riferimento con il compito di rendere Ronchi, appunto, meno invisibile:
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