Giovani di tre comunità a Roma sulle orme dei Santi Pietro e Paolo
5 Agosto 2015
A partecipare al pellegrinaggio sono stati 44 giovani con 6 educatori. Paolo e Pietro sono due uomini molto diversi tra di loro: Pietro pescatore della Gallilea, Paolo rabbino istruito conoscitore delle Sacre Scritture e della filosofia greca. Pietro tra i primi apostoli chiamati dal Maestro, Paolo persecutore dei cristiani che ha incontrato Cristo Risorto sulla via di Damasco. Due Santi che hanno fatto anche loro molti errori nella vita, ma che hanno saputo risollevarsi. Pietro ha tradito Gesù e Paolo ha perseguito i cristiani.Il pellegrinaggio è iniziato alla Basilica delle Tre Fontane dove Paolo è stato martirizzato e dove un monaco cistercense ha provocato i giovani chiedendoli se sono venuti a Roma a fare i turisti o cercare qualcos’altro. Durante il pellegrinaggio i giovani hanno potuto incontrare due volti della Chiesa di Roma attuali. Il primo volto è stato quello della Cittadella della Solidarietà della Caritas di Roma dove centinaia di volontari si dedicano ai più poveri nella mensa, nell’ostello, nell’Emporio della Solidarietà e nella casa di accoglienza per anziani soli e poveri. La domanda spontanea che gli educatori e don Paolo Nutarelli hanno posto ai ragazzi è stato: voi siete pronti a diventare mani, braccia, gambe, piedi e testa per essere strumento di Dio per i più poveri? Non serve grandi cose basta dedicare anche poco tempo accorgendosi dei poveri e delle persone sole che vivono anche vicino di noi. Il secondo volto è quello della Comunità di Sant’Egidio è più in particolare quella più giovane che si incontra ogni martedì sera nella Basilica di San Bartolomeo nell’Isola Tiberina. Dopo aver partecipato alla preghiera della comunità i giovani hanno ascoltato la testimonianza di Davide e Mario impegnati nella Scuola della Pace. Le Scuole della Pace sono un’esperienza di servizio in cui la Comunità di Sant’Egidio insegna la lingua italiana agli stranieri di ogni età nei quartieri di Roma, anche in quelli più poveri. La provocazione per i giovani pellegrini è stata che anche i più giovani possono impegnarsi per migliorare il mondo. Il pellegrinaggio è stato anche l’occasione per fare deserto ed accostarsi alla Misericordia di Dio nel Sacramento della Riconciliazione, ma anche per visitare alcuni gioielli dell’arte sacra come la Vocazione di Matteo del Caravaggio o i Musei e i Giardini Vaticani.Giovedì mattina i giovani hanno potuto celebrare l’Eucarestia nella Basilica di San Pietro: a presiedere la Celebrazione è stato don Paolo che ha riflettuto sulle letture della Memoria Liturgica dei Santi Pietro e Paolo. La riflessione fatta da monsignor Paolo Nutaelli era incentrata sulla scelta di fede e sul progetto vocazionale indispensabile per non sprecare la propria vita.Adesso tocca ai giovani partecipanti saper cogliere le domande e le provocazione per trasformarle in scelte e stili di vita.
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