Cormòns: per fare festa ci vuole la giusta ricetta

Il GREST del RIC Cormòns è una gustosa torta che va gustate boccone dopo boccone, come ha detto nella serata inaugurale del 18 agosto lo spirito del GREST, impersonato da Andrea Femia.Una torta in cui i pasticceri sono gli animatori che da un anno hanno lavorato sulla ricetta, affinché il risultato finale sia più gustoso possibile. Lo chef di questi pasticceri è naturalmente donpi, che ha curato la regia del centro estivo.Quali sono però gli ingredienti? Naturalmente gli oltre 200 ragazzi partecipanti che rendono ogni GREST unico e irripetibile. Quest’anno come le edizioni passate si poteva gustare tante iniziative che compongono il centro estivo: la serata iniziale, le gite al mare a Grado e Lignano, i giochi d’acqua, l’uscita dei più grandi a Scocchieve, la festa in piazza XXIV Maggio e la serata conclusiva. La serata iniziale è stata anche l’occasione per rivivere le dieci edizione del GREST del Ric Cormòns assieme agli animatori che in quegli anni hanno organizzato il centro estivo. Alcuni animatori della decima edizione erano ragazzi partecipanti nelle prime; questo è già un ottimo risultato dell’esperienza del GREST.Il primo giorno i ragazzi del GREST 2015 hanno avuto una visita inaspettata quella del Vescovo Carlo che ha richiamato la pagina del Vangelo della moltiplicazione del pane: “È stato un ragazzo a donare la propria merenda al Signore. Quel ragazzo c’insegna che solo se impariamo a donare ed a condividere quello che abbiamo possiamo rendere più bello il mondo in cui viviamo. Non aspettare che siano gli altri. Inizia tu! Iniziamo noi, insieme”.Qual è l’insegnamento dell’edizione del GREST 2015? Come ogni anno la scopriamo dalla canzone che fa da colonna sonora. Quest’anno la canzone era “Per far festa serve la giusta ricetta”. Durante il centro estivo i ragazzi hanno scoperto che esiste un “Grande Chef” con la G e C maiuscole. È Lui che ha fatto da sfondo al GREST.L’identikit del Grande Chef con cui confrontarsi per vivere appieno la canzone è il seguente: un Dio della festa, un Dio che ha cura di ciascuno, un Dio che ha cura dei particolari, un Dio che si lega il grembiule e lava i piedi ai discepoli, un Dio che è venuto per servire e non per essere servito, un Dio che ci insegna a usare la testa, un Dio che ci insegna a vivere con gusto e che ci dà il gusto di vivere, un Dio che ha sempre delle novità e fantasia, un Dio che vuole il meglio per tutto e per tutti, ma anche un Dio che non è da solo, perché è Trinità e che non ci vuole soli. Quindi per essere degli chef bisogna mettersi in relazione con gli altri e servire come ha fatto il Grande Chef.