Essere figli: una sfida, un’avventura

Il tema sul quale ha prodotto una riflessione molto interessante è stato: “Essere figli: una sfida, un’avventura”. L’autore, futuro perito tecnico economico, che frequenta l’Itc di Staranzano, si è messo in gioco e ha scritto un ottimo elaborato dai contenuti esaustivi e profondi sul tema della vita nelle famiglie di oggi portando così a conoscenza di tutti – anche secondo la propria esperienza di figlio – temi e problemi di stretta attualità. Le argomentazioni di Stefano sono state giudicate dalla commissione esaminatrice come valide, ottime e non solo teoriche. La premiazione del concorso è avvenuta durante un incontro pubblico tenutosi presso la Biblioteca Comunale di Monfalcone. Al termine della premiazione abbiamo rivolto alcune domande al vincitore bisiaco.

Come vedi il rapporto genitori-figli?Tutti i genitori e tutti gli adulti sono stati adolescenti e figli, ma spesso a noi, figli dell’oggi, e in particolare a noi adolescenti non sembra essere così solo perché pensiamo che un genitore debba fare ciò che noi vogliamo. Io penso che sbagliano quei genitori troppo severi che pressano i figli a fare ciò che loro vogliono, ma penso sbaglino anche quei  i genitori che, da eterni Peter Pan, vivono come fosse un gioco ed hanno con i figli un rapporto più di amicizia che di guida  e supporto per costruire il futuro.

Ma i figli qualche difetto ce l’avranno… si cresce sempre perfettamente?È anche vero che a noi figli, a volte, piace infastidire i nostri genitori quasi a voler vedere fino a che punto tengano a noi  a fronte del nostro bisogno di scoprire e provare tutto  anche ciò  che  è rischioso e porta al male. Non ci basta ad esempio che ci dicano metaforicamente ” non mettere la mano sul fuoco  perché ti bruci”, noi sentiamo il bisogno di provare novità: quindi tendiamo a fare esperienze che spesso e volentieri rovinano la nostra persona come passare la notte in discoteca, avere amicizie “pericolose”, cambiare la ragazza ogni mese, così solo perché non sentiamo più l’amore dei genitori e non riusciamo a colmare quel vuoto che tutti, almeno una volta, provano se si soffermano a pensare al domani o alla morte. Vogliamo renderci quasi immortali facendo di tutto per non pensarci. Ma non è così che si cresce.

Come si cresce e con quali valori ci si sviluppa?Le uniche guide che dovremmo seguire dovrebbero essere i nostri genitori che sono stati a loro volta figli essendo passati attraverso quelle che ora noi giudichiamo ingiustizie, ci negano questo e quello per il nostro bene, per farci diventare persone vere che saranno ricevere un no e che sappiano anche lottare per una cosa che interessa veramente. Penso che la gioia più grande per un genitore sia vedere il proprio figlio realizzare le proprie aspettative e poter essere fiero di lui riconoscendo che il figlio è migliore del genitore. Ma questo non avviene in una notte e non deve sfociare in arroganza. Si ottiene imparando ad esprimere le idee, imparando ad ascoltare, sapendo quando è il caso di insistere e quando è ora di cedere. Di solito tutto questo sfocia in liti e tensioni che potrebbero far iniziare una “terza guerra mondiale”. Dico questo perché l’ho provato sulla mia pelle come molti credo, quando ho combinato guai, sono stato sgridato e sono stato poi anche perdonato.

Cosa è per te il perdono? Hai mai perdonato?Questo del perdono lo vedo fin troppo bene nella mia famiglia. Da piccoli ci hanno insegnato a perdonare, tanto che più di una volta i miei mi hanno detto che non si poteva andare a dormire se arrabbiati con qualcuno. Così discutevamo spiegandoci le motivazioni per poi perdonarci. Io ritengo che i miei fino ad oggi abbiano fatto un “lavoro” eccellente con me ed i miei fratelli poiché, nonostante abbiano nove figli, ci hanno sempre trattati con un’unica educazione, valorizzando però le nostre caratteristiche.

Sei stato premiato per il tuo progetto vincendo un viaggio a Strasburgo sede del Parlamento Europeo. Lì parteciperai alla simulazione di alcune discussioni in assemblea. Pensi di portare il tuo lavoro e le tue proposte con te?Si certo! Sono pronto e aperto al confronto democratico con gli altri.Buon lavoro allora!