Un impegno lungo 50 anni nella cultura

Cinquant’anni non sono pochi. Sono il risultato di dieci lustri, chiaro, ma anche mezzo secolo. Un traguardo importante soprattutto per realtà come le associazioni che, in questo periodo storico, sono sempre più in difficoltà, schiacciate dalla burocrazia e dalla costante mancanza di volontari. Il Centro per la conservazione e valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco, a Gorizia, ha così celebrato i suoi primi cinquant’anni.
Una serata, quella del 31 ottobre, che ha voluto sottolineare la validità degli interventi del centro, la vivacità delle proposte e la fondamentale presenza nel tessuto associativo cittadino. Una serata legata al passato, perché era la sera del 31 ottobre 1973 quando si incontrarono dal notaio Giuseppe Sardelli di Gorizia i soci fondatori del Centro. Sono passati cinquant’anni e il Centro prosegue nel suo compito di mantenere e valorizzare le tradizioni popolari non solo del Borgo ma dell’intera città.
“In cinquant’anni di attività del Centro sono state coinvolte 977 persone, quindi quasi mille, 544 riunioni del consiglio direttivo, 25 consigli direttivi e 55 assemblee, tra ordinarie e straordinarie”, racconta il presidente, Vanni Feresin. “A oggi l’associazione conta 400 soci e oltre cento volontari per la Sagra, tra i quali si possono contare sia neofiti che persone che lavorano da oltre mezzo secolo.
Dunque, c’è spazio per tutti coloro che vogliono dare una mano”.
A portare il saluto del comune l’assessore Patrizia Artico mentre il parroco, don Nicola Ban, ha salutato a nome della parrocchia. Se Artico ha sottolineato la necessità di proseguire nel mantenere vive le tradizioni locali e l’identità del Borgo che fa da esempio vivo per la città, don Ban ha ribadito come il sodalizio sia una “scuola di democrazia” non solo per la comunità cristiana ma per l’intera società. “L’associazionismo è un arricchimento anche nell’ottica del Sinodo indetto da Papa Francesco. Cinquant’anni di storia e di educazione alla democrazia è qualcosa di positivo e di incoraggiante per l’intera società”.
La serata è stata anche l’occasione per consegnare alcune medaglie commemorative ai principali attori di questi decenni, i volontari, mentre un video commemorativo, preparato dalla redazione de Il Goriziano, ha dato voce ai presidenti che si sono succeduti in cinquant’anni di attività. Nel pomeriggio, partecipato è stato l’annullo filatelico preparato per l’occasione.
Il presidente, Vanni Feresin, ha annunciato, a margine della serata, il cinquantesimo premio San Rocco che sarà consegnato il 19 novembre durante la Festa del Ringraziamento: si tratta di Roberto Zottar, figura di spicco del panorama culturale – e, soprattutto, culinario – di Gorizia e del Goriziano, italiano e storico. Zottar, ingegnere di professione, negli anni ha seguito la passione per la cucina dedicandosi alla ricerca, riscoperta, analisi storica e sociale di numerose ricette, guardando non solo al locale.
“La scelta – conclude Feresin – è stata dettata dall’ottimo rapporto che Roberto ha con il Centro tradizioni viste le varie collaborazioni, tutte portate avanti con successo e, soprattutto, di alta qualità”.

Ivan Bianchi