Nuovi campanari: una vera ricchezza
9 Ottobre 2015
Ogni anno è una sorpresa premiare i nuovi campanari: anzitutto perché non è scontato avere sempre nuovi giovani volenterosi ed appassionati verso l’arte campanaria, secondariamente perché testimonia che il notevole sforzo che l’associazione investe nelle Scuole Campanarie porta i suoi frutti, e questo non si può organizzare o calcolare ma è sempre un dono.A Saciletto abbiamo premiato Giacomo Amoruso di Ajello, Alessia Franco di Fiumicello, Manuel Gratton di Campolongo, Jacopo Ponton di Joannis, Andrea Serino di Romans e Giovanni Simeon di Crauglio. Ad ognuno è stata donata la tessera associativa 2016 ed alcune pubblicazioni edite dall’associazione.Il ringraziamento è doveroso a tutti coloro che ogni anno si impegnano gratuitamente e con tanta passione per garantire il regolare svolgimento delle Scuole Campanarie. Grazie a Vanni Marega, Roberto e Ivan Bianchi, Fabiano Guanin, Renzo Buffin, Emanuele Franco, Marco Petruz, Giacomo Pantanali e Pierino Gereon.Il cammino associativo riprende vigore dalla bellissima festa di Saciletto, grazie anche ai relatori di quest’anno: Giulio Tavian e don Renzo Boscarol per la profondità ed intensità dei loro interventi e a don Alberto Zanier che ha presieduto la messa conclusiva con un’omelia particolarmente significativa di cui riportiamo alcuni stralci: “Volevo rivolgere una parola particolare a voi scampanotadôrs, partendo da quella che è la vostra passione, il vostro orgoglio ed anche il vostro impegno a favore della Chiesa e delle varie comunità cristiane dove operate: le campane. […] Campane e campanili non sono una parte fra tante di una struttura parrocchiale, non sono solo monumenti e manufatti storici, come non sono neppure solamente elementi decorativi per mantenere viva la cultura ed il folklore locale. Tutte cose vere e giuste. Ma ricordiamoci quale qualifica veniva data alle campane, un altro modo per chiamarle: i Sacri Bronzi!”Ha prosegui to il celebrante: “Quando si ascolta il suono di una campana il primo pensiero dovrebbe essere per Dio, per il Dio vivo e vero in cui noi crediamo e speriamo con amore di figli. Il primo effetto, il primo fine di una campana deve essere questo. Ma ancora di più per chi suona rispetto a chi ascolta. Uno scampanotadôr quando si accinge a suonare le campane deve chiedersi: ora io mi accingo a dare lode a Dio con questo bronzo, ma nella mia vita sono capace di dare lode a Dio? Coltivo la mia fede affinché diventi robusta, forte, vigorosa come questi bronzi? E uno potrebbe dire: “eh bon par tirà une cuarde o movi doi batacui!” Certo, è vero. Ma una cosa è farlo per e con fede, con la tua di fede, un’altra è muovere articolazioni e muscoli. Allora caro scampanotadôr, fai della tua vita un bronzo che risuona la sua fede, e allora saprai suonare con verità”. […] “Cari scampanotadôrs: la testimonianza della vostra fede in Cristo sia grande come il vostro amore e la vostra passione per le campane”. Esortazioni che ci hanno fatto meditare e sono un bel programma da mettere in pratica per il nostro piccolo ma importante ministero ecclesiale.
Scuole campanarie 2015/2016
* San Lorenzo Isontino, campanile della parrocchiale: mercoledì 17.30 – 18.30 nei mesi di novembre (18,25), dicembre (2,9,16), gennaio (13,20,27), febbraio (3).
* San Pier d’Isonzo, campanile della parrocchiale: sabato ore 15.30 – 16.30 nei mesi di febbraio (27), marzo (5,12,19).
* Gradisca, ricreatorio “Coassini” e campanile Duomo: venerdì 17.30 – 18.30 a febbraio (26) e marzo (4,11,18).
* Cervignano, campanile di Scodovacca: sabato ore 16.30 – 17.30 ad aprile (2,9,16,23).
*Ajello, campanile della parrocchiale: sabato 18 – 19 a maggio (7,14,21,28).
* Medea, campanile della chiesetta di Sant’Antonio sul colle: martedì – giovedì ore 17 – 18 a giugno (7,9,14,16).
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