Calendario pastorale nel nome di San Marco

Con la prima domenica di Avvento, inizierà un nuovo Anno Liturgico e nella Festa di Cristo Re, in Comunità a Grado, verrà distribuito il Calendario Pastorale, un semplice strumento che indica un percorso e, soprattutto, invita ad aprire gli orizzonti.
Come ricorda l’arciprete monsignor Paolo Nutarelli “Non è esaustivo, ma può essere un mezzo con il quale vivere il nostro Anno Pastorale. Ci dice le cose belle che, come Comunità cristiana, stiamo vivendo e come tante persone, in tanti modi, rendono bella e significativa la nostra Parrocchia. Organizzare la vita pastorale di una Parrocchia sull’Anno liturgico, quindi, non è uno sfizio estetico, ma è il ripercorrere insieme, rivedendoli ogni anno in modo sempre più approfondito, i Misteri che caratterizzano la nostra vita di salvati”.
Il nuovo Anno liturgico sarà segnato dal Vangelo di Marco. Tema del suo annunzio è la proclamazione di Gesù come Figlio di Dio, rivelato dal Padre, riconosciuto perfino dai demoni, rifiutato e contraddetto dalle folle, dai capi, dai discepoli. Momento culminante del suo Vangelo, è la professione del centurione romano pagano ai piedi di Gesù crocifisso, “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”: è la piena definizione della realtà di Gesù e la meta cui deve giungere anche il discepolo. Il culto a San Marco in terre venete è nato, con molta probabilità, a Grado e la “Trichora”, (la cappella di San Marco suddivisa in tre ambiti e che si trova dietro l’altare del Santissimo Sacramento in Basilica), attesta l’antico culto dell’evangelista, documentato a Grado da un’iscrizione patriarcale dell’807, collocata nel Lapidario e precedente, di una ventina d’anni, l’arrivo del corpo del Santo a Venezia…
Il nuovo Anno Pastorale, inserito nelle dinamiche diocesane ed in quelle della Chiesa Universale (Sinodo), sarà segnato dal “sogno Spes” l’intervento reso necessario dalla constatazione che il ricreatorio, a distanza di trent’anni (1994 l’inaugurazione), aveva bisogno di una profonda ristrutturazione.
Lo Spes è stato il punto di riferimento, per tanti anni, della Comunità e, adesso, dopo trent’anni c’è bisogno di un profondo restyling. Più che mai è fondamentale, anche dopo la pandemia, rimettere al centro gli adolescenti ed il loro mondo ma con essi bambini, giovani e famiglie, dove vengono messi insieme gli ingredienti per la crescita globale di un ragazzo.
Una persona, per crescere, ha bisogno di spazi, di tempi e di esperienze; ha bisogno di persone coetanee con cui misurarsi e confrontarsi ed adulti da cui prendere spunto; ha bisogno di mettersi alla prova, di accorgersi delle proprie potenzialità.
E allo Spes – è l’augurio condiviso da tutta la comunità – questo potrà avvenire!