Aperto il Centenario Francescano

Siamo alle tappe iniziali del cammino triennale: l’ottavo centenario della Regola bollata, cioè approvata dal papa Onorio III con la bolla Solet annuere del 29 novembre 1223 (ora festa di Tutti i Santi Francescani), e della prima rappresentazione del presepe voluta da san Francesco a Greccio nel Natale 1223.
Un evento internazionale che coinvolge in modo del tutto particolare l’Italia, di cui san Francesco è il patrono e che fu il teatro degli avvenimenti della sua vita che si vanno a celebrare: ai centenari della Regola e del presepio di queste settimane, seguiranno quelli dell’impressione delle Sacre Stigmate sul monte de La Verna (1224) e della redazione del Cantico di Frate Sole o delle Creature (1225).
Culmine saranno, dopo il Giubileo ordinario della Chiesa, gli ottocento anni dalla Pasqua di Francesco ad Assisi del 3 ottobre 1226.
Il Centenario Francescano 2023 2026 è un appuntamento denso di significato che culminerà nel 2026, quando il 3 ottobre verranno celebrati gli 800 anni dal Transito del Poverello alla Porziuncola.
Il vescovo di Verona monsignor Domenico Pompili, incaricato dalla CEI per il centenario, dà la carica rammentandoci che in questo scorcio del 2023 “si ricorda l’anniversario del primo presepe e della regola bollata”.
È stato questo presule, allora vescovo di Rieti, nella cui diocesi è ricompresa Greccio, ad avere lanciato ufficialmente l’iniziativa due anni fa assieme al vescovo di Arezzo (La Verna è, in questa diocesi, il luogo delle stigmate impresse a San Francesco: di esse si celebrerà il centenario il 17 settembre 2024) e a quello di Assisi monsignor Domenico Sorrentino. Gli ordini e realtà francescane sono già riuniti ai massimi livelli in un comitato specifico.
Hanno scritto i ministri generali: “Non ci sfugge l’importanza di questo Centenario, che non riguarda solo alcune celebrazioni nei santuari del centro Italia, ma vuole aiutarci in tutto il mondo a riprendere e approfondire insieme i punti essenziali della nostra identità carismatica francescana.
Siamo certi che questo itinerario sarà una possibilità molto ricca di ravvivare la nostra comune ispirazione e identità, non appena per noi stessi, ma nella Chiesa che è pellegrina tra gli uomini e donne di questo tempo, benedetto e complesso, al quale annunciare di nuovo la gioia del Vangelo di Gesù Cristo, nella benedizione della fraternità universale, e nella custodia del creato”. La speranza è dunque di rilanciare il pensiero francescano nella dimensione contemporanea anche al di là dei confini nazionali.
“Mettere diversi territori non in competizione, ma in conversazione” è l’obiettivo delle iniziative, ha ribadito monsignor Pompili, accanto a quello di coinvolgere i fedeli. Il vescovo di Assisi, dal canto suo, ha messo l’accento sull’opzione evangelizzatrice legata al carisma francescano, che si riflette nella scelta radicale del Vangelo, nella vita fraterna, nella povertà, nel servizio ai poveri e nella promozione della pace.
“Francesco è il santo che può aiutarci”, secondo monsignor Sorrentino, guardando alla necessità odierna di riparare la Chiesa e la nostra casa comune. “Riparare e non rottamare”, per il vescovo di Verona, che ricorda l’azione sinergica alla base del lavoro del coordinamento ecclesiale per il Centenario Francescano.
Sono stati infatti costituiti diversi comitati, compreso quello governativo italiano.
Quello della famiglia francescana, in modo particolare, vuole affiancare tutte le realtà francescane sparse nel mondo per consentire l’adeguata celebrazione dei centenari.
Da inizio 2023 è aperto per questo un nuovo sito web gestito interamente dai francescani. Il portale contiene la cronaca dei vari eventi mentre i sussidi spirituali per viverli sono in circolazione, tradotti in undici lingue tra le quali l’arabo e il cinese.
La nostra terra ha motivi speciali per inserirsi con qualificate iniziative nello sviluppo triennale del Centenario Francescano in onore del patrono d’Italia.
Perché in essa l’ideale francescano attecchì fin dai primi suoi tempi, anche grazie alla predicazione di Sant’Antonio di Padova, e Gorizia fu tra i primi conventi francescani già a metà del XIII secolo; perché ha generato od ospitato vocazioni numerose e il Friuli e l’Istria anche personalità di spicco nternazionale di figli di san Francesco; tra queste, nel XX secolo trascorso, gli arcivescovi Ambrosi e Bommarco;
perché continua a godere del carisma, dell’esempio e del servizio dei Figli del Serafico, con conventi a Gorizia (Cappuccini) e Monfalcone (Minori) – e il monastero delle Clarisse – e la loro presenza alla Castagnevizza e a Montesanto; senza dimenticare le secolari recenti presenze a Barbana, Cormons, Gorizia Piazzutta; a Gorizia in via Don Bosco operano pure le Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re (slovene);
perché infine, ma forse in principio, rivestono un’enorme significanza per l’oggi le tematiche sulle quali il Centenario Francescano 2023 2026 vuole porre l’accento e stanno al centro del magistero del Santo Padre che da san Francesco ha tratto il nome di pontefice e il cui pensiero e stile gli è di continua ispirazione, anche in questi anni e giorni di perniciose guerre, come rivelato dalle sue encicliche Laudato si’ e Fratelli Tutti.
Torneremo su queste grandi motivazioni.
È una grande opportunità da non perdere (come non fu perso l’ottavo centenario della nascita di san Francesco d’Assisi nel 1981-82) il Centenario Francescano 2023 2026: anche per condividere riflessioni su terreni di vitale importanza con realtà diverse da quelle ecclesiali, nel desiderio di contribuire insieme al bene comune, di costruire la casa comune e promuovere l’urgente cultura dell’incontro, oltre che per invocare dal patrono la pace e la concordia sociale sulla nostra Italia vocata, quale culla della civiltà occidentale e cristiana, a essere pure faro di pace per il mondo.
Walter Arzaretti

(In foto: presepe di sabbia sulle orme di S.Francesco – Foto Uff. st. Comune di Jesolo)