Un impegno nei valori della Costituzione

Una linea di continuità con quanto svolto dal mio predecessore, Paolo Gropuzzo, portando sempre alti i valori racchiusi nella nostra Costituzione”. Questo l’impegno del nuovo questore di Gorizia, dottor Luigi Di Ruscio.
Una realtà, quella di Gorizia, che Di Ruscio conosce bene, avendo in passato già operato 8 anni in città, 5 dei quali ricoprendo l’incarico di vicario proprio dell’ex questore.
Numerosi gli impegni che caratterizzeranno ilsuo mandato, primo tra i tanti la Capitale Europea della Cultura, ormai sempre più vicina. “I rapporti con le parti di Polizia e le agenzie slovene sono molto buoni – ha commentato il nuovo questore -; tendo a vedere questo come un territorio unico sul quale cooperare: un crimine è un crimine, non ha confini. Ci aspettano nei prossimi mesi delle sfide importanti, soprattutto legate alla prevenzione”. In vista di Go!2025 il questore ha infatti già annunciato che verrà verificata e studiata con i colleghi sloveni una previsione sul flusso di persone che potrebbero arrivare sul territorio e, in base a questo, verrà deciso se e come aumentare le forze di Polizia presenti. “Certamente ci sarà ancora più collaborazione – ha aggiunto – in un’attività che andremo ad organizzare e pianificare insieme. Potenzieremo l’attività preventiva, monitoreremo le presenze alberghiere e verrà aumentata la prevenzione agli attentati, dal momento che questo diventerà un palcoscenico internazionale”.
Non è mancata poi una panoramica sulla situazione dei flussi migratori sul territorio: “I numeri dei richiedenti asilo registrati sono sostanzialmente raddoppiati rispetto a qualche anno fa – ha commentato Di Ruscio – ma questo è un segnale positivo: aver identificato tante persone significa una maggiore verifica e controllo delle regolarità e, in caso di identificazione di irregolarità o reati, la possibilità di procedere subito con le normative di espulsione”.
Il questore si è anche soffermato sulla situazione al CPR e CARA di Gradisca d’Isonzo, realtà che impegnano numerosi elementi della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine per l’attività di vigilanza esterna e per le attività amministrative di identificazione (che competono alla Polizia). “Il problema di fondo di strutture come il locale CPR – ha sottolineato – è che si tratta di realtà di detenzione che vengono inserite in realtà che nascono per ospitare persone, non per detenerle, e vengono di volta in volta continuamente riadattate per evitare le evasioni; questa è una contraddizione e certamente presenteranno sempre problematiche di gestione”.
Il questore ha infine espresso l’intenzione, per i prossimi giorni, di incontrare le autorità cittadine, tra le quali anche il nostro arcivescovo Carlo.
Sel.Trev.