“Leggere la Scrittura, essere voce della Parola”

In occasione della Domenica della Parola i rappresentanti dei Gruppi della Parola diocesani si sono ritrovati presso l’Oratorio San Michele di Monfalcone per vivere un incontro di formazione sul tema “Leggere la Scrittura, essere voce della Parola”. Relatore del partecipato appuntamento è stato don Luciano Locatelli (presbitero della diocesi di Bergamo, già missionario in Congo, attualmente a servizio di Caritas, animatore di un gruppo di approfondimento biblico e gestore del blog “Il popolo della Senape”), il quale ha proposto un percorso per aiutare ogni cristiano a vivere il paradigma dinamico della società contemporanea, che impone la necessità di interpretare continuamente i fatti della propria esistenza alla luce della Parola per vivere una vita autentica e testimoniante.
La prima parte dell’incontro è stata dedicata a ripercorrere alcuni strumenti necessari per una corretta lettura della Parola, al fine di evitare di far dire ai testi biblici ciò che non vogliono dire, asservendoli a nostre interpretazioni religiose o emozionali. Ciò attraverso una lettura del testo – in particolare quello evangelico – fondata su tre livelli: quello storico (con l’ausilio dei criteri della critica storica), quello teologico (per comprendere in che modo la comunità credente delle origini ha espresso in racconti e narrazioni la propria esperienza di Dio) e quello spirituale (per giungere a coltivare una relazione personale con il Dio rivelato da Gesù).
Un percorso di lettura e meditazione che deve condurre ciascun credente a scrivere – secondo la provocazione di don Luciano – il “Quinto Vangelo”, ovvero il nostro modo di rielaborare e reinterpretare la nostra comprensione di Gesù, il Vivente, nell’oggi. Solo in questo modo Dio può continuare a parlare all’uomo contemporaneo, attraverso una lettura profonda che si trasforma nell’oggi in voce della Parola di Dio. Pregare con la Parola, quindi, non è fermarsi “a dire preghiere” ma consente di entrare in relazione con il Vivente che si fa presenza nella lettura spirituale del testo evangelico.
Nella seconda parte dell’incontro i partecipanti sono stati invitati a “esercitarsi” sul metodo di lettura proposto (storico-teologico-spirituale) affrontando il brano evangelico narrato da Marco al capitolo 3, 1-6 (la guarigione dell’uomo dalla mano inaridita): l’inquadramento storico degli eventi miracolosi nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, l’individuazione dei personaggi del brano evangelico (Gesù, l’uomo dalla mano inaridita, i farisei e gli erodiani), la guarigione della malattia fisica (la mano inaridita), la tristezza di Gesù per l’incurabilità della sclerocardia (la durezza del cuore) dei farisei, una patologia sulla quale Gesù non può intervenire per il profondo rispetto nutrito per la libertà umana.

Un racconto di guarigione che permette di comprendere la tenerezza e la compassione di Dio per la vita di ciascun uomo, che non si schiera con chi è causa di sofferenza, ma è sempre dalla parte dei fragili e della vita. Una lettura spirituale che ci deve condurre a riconsiderare il nostro rapporto con la giustizia e con la religione. Da un lato, seguire Gesù non significa fare miracoli o trovare chi possa farli al posto suo, ma vuol dire unirci alla sua azione salvifica lottando contro tutto ciò che causa sofferenza alla donna e all’uomo di oggi, stando a noi il compito di creare e ricreare quell’era messianica inaugurata, ma non compiuta, da Gesù. Dall’altro lato, il Dio che Gesù ci rivela non è relegato negli spazi sacri, perché il centro dell’interesse di Dio è la nostra vita, ovvero che diventiamo essere umani autentici e realizzati, perché Dio ama tutte le cose esistenti e nulla disprezza di ciò che ha creato (Sapienza 11, 24).
Dopo la preghiera comunitaria dei Vespri, il momento conviviale conclusivo è stata l’occasione per approfondire la conoscenza tra i membri dei vari gruppi, nonché per darsi appuntamento al prossimo incontro di formazione dei Gruppi della Parola, fissato per giovedì 15 febbraio alle ore 20.30 presso la sala riunioni di via Seminario n. 13.
L’Équipe diocesana dei Gruppi della Parola