Profeti nella propria città e nel mondo

È stata una piazza della Repubblica colorata, festante e piena di entusiasmo quella che nel tardo pomeriggio di sabato scorso, a Monfalcone, si è riempita di tanti fazzolettoni colorati in occasione della celebrazione dei Cento anni compiuti dallo Scoutismo Monfalconese. Come tipicamente avviene nei campi scout, il canto accompagnato da tre chitarre ha introdotto tutti i presenti alla manifestazione, dai più piccoli ai più saggi. Lupetti, Esploratori e Guide, Rover e Scolte e le comunità Capi, hanno risposto all’appello. Non c’erano solo i fratelli e le sorelle scout di Monfalcone e Duino. A loro si sono uniti i Lupetti e gli Esploratori di Ronchi e Cervignano che hanno voluto condividere il compleanno speciale. Fulvio Pellizzoni, capo scout del Monfalcone 1, è stato lo speaker ufficiale dell’evento condotto con simpatia e grande cuore.
La grande avventura dello Scoutismo è uscita dalle proprie sedi ed è arrivata in piazza dove sono stati rinnovati i valori della buona cittadinanza e dei bravi Cristiani. Testimonianze queste, che vanno avanti nella quotidianità. In piazza della Repubblica, erano presenti i responsabili regionali dell’Agesci Michela Vendrametto e Stefano Barbieri.
Con loro c’erano anche i responsabili di zona diocesani, Erica Paoletti e Andrea Ingallati. Presenti i parroci don Flavio Zanetti e don Paolo Zuttion con altri assistenti spirituali dell’associazione.
Ha partecipato all’evento anche il sindaco Anna Maria Cisint affiancato dall’assessore allo sport Fabio Banello, dall’assessore alla cultura Luca Fasan e dal consigliere Irene Cristin. “Il messaggio che date è importante e prezioso – sono le parole di Cisint – è un messaggio di crescita in una società in cui necessitiamo di poter guardarci negli occhi. Con la vostra testimonianza ci ricordate che esistono imprevisti e cadute, ma che questi vanno superati rialzandosi con tanta capacità e forza”.
A rivolgere un pensiero a chi ha intrapreso il cammino scout, è stato anche Stefano Barbieri che ha definito la presenza dello Scoutismo “un grande regalo per il territorio monfalconese”.
Poi il riferimento al segno che i Capi di Monfalcone hanno lasciato in questa storia, a vari livelli, dal locale al nazionale.
“Siamo usciti da sedi e boschi per arrivare qui in piazza – ha osservato Erica Paoletti – qui rinnoviamo la nostra promessa di fratellanza. Questo non è solo un compleanno, ma uno stile di testimonianza fatto di fratellanza, gioia e legalità”. “Siamo accomunati dagli stessi valori e dalla stessa promessa” ha aggiunto Andrea Ingallati.
Maria Zanolla Scolobig, colonna storica dell’Agesci monfalconese – e già capo guida d’Italia e responsabile regionale dell’associazione – ha fatto un excursus storico della vita associativa.
Nel 1924, anno della fondazione Scout, sotto la Rocca posta su quello che i cittadini chiamavano “el monte”, Monfalcone era ridotta ad una pietraia e ferita dalla Guerra. In quel periodo l’Asci – l’Associazione Scoutistica Cattolica Italiana – iniziò la sua attività. Una presenza fatta di impegni e di fiducia, nata da radici, cuore e sguardi che si sono incrociati in tutta la vita associativa contraddistinta “da una operosità perseverante di uno scoutismo che va oltre alle antipatie e all’odio”. “Prendiamo questo impegno – invita Zanolla – facciamo in modo di sentirci tutti delle ghiande, figli di una grande quercia. Una grande famiglia dove c’è uno spazio per tutti sia nella società che nella Chiesa”.
Sono state recitate la Legge dei Lupetti e quella delle Guide e dello Scout.

Salvatore Ferrara