Suor Elizabeth, suor Nirmala e suor Jayanti: benvenute!

Vengono dall’India, ma hanno già vissuto esperienze di servizio in Italia: sono le tre sorelle della congregazione di Santa Maria Ausiliatrix, che da qualche giorno risiedono nella Parrocchia di Sant’Anna a Gorizia e sono state presentate “ufficialmente” alla comunità lo scorso 2 febbraio, in occasione della Giornata della Vita Consacrata.
Suor Elizabeth Rani Nesan, Suor Nirmala Mary Rayappan e Suor Vimala Rani Jayanti sono state scelte dalla propria superiora per prendere servizio nella parrocchia isontina, animare la comunità e svolgere la catechesi.
Abbiamo avuto l’opportunità di incontrarle a poche ore dal loro arrivo in città – emozionate e piene di voglia di mettersi all’opera – così da conoscere un po’ meglio.

Sorelle, a voi la parola: raccontateci un po’ di voi e com’è nata la vostra fede, che vi ha portato ad entrare nelle Suore di Santa Maria Ausiliatrix.

sr. Jayanti: io sono nata nel 1984, il 26 dicembre. Sono venuta in Italia per la prima volta nel 2017, sono 7 anni che vivo in questo Paese. Ho prestato il mio servizio a Bassano del Grappa, dove ho lavorato con gli anziani seguiti dai Padri scalabriniani. Dopo 3 anni ho iniziato il mio servizio ad Arco, in Trentino, dove ho lavorato due anni, anche lì con la comunità scalabriniana. Ho successivamente operato presso una parrocchia a Riva del Garda e ora sono arrivata a Gorizia.
Sin da quando ero piccola, mio nonno mi diceva di frequentare gli Istituti gestiti dalle suore e che un domani gli avrebbe fatto piacere vedere anche me diventare suora… e così ho fatto! Sono entrata in convento nel 2002 e in India ho lavorato come maestra in uno dei nostri istituti.
sr. Nirmala: ho già prestato servizio in Italia per 6 anni, 4 passati a Torino e 2 presso l’arcidiocesi di Trento. Poi ho fatto rientro in India, per 5 anni, e oggi sono qui a Gorizia. Anche io, come esperienza personale di fede, sono stata sostenuta dai miei parenti, che mi hanno insegnato il senso del “servire qualcuno”.
sr. Elizabeth: sono nata in India, dove ho studiato e anche lavorato; sono suora dal 1984. Anch’io ho già avuto esperienze di servizio in Italia, nel 2011 a Messina; ho fatto poi successivamente rientro in India, dove ho lavorato nuovamente per alcuni anni, fino a quando la nostra Madre Superiora mi ha scelto, insieme alle due consorelle, per prestare servizio in questa comunità di Gorizia. Colgo l’occasione per ringraziare monsignor Nicola Ban, che in questi giorni ci sta accompagnando per comprendere e conoscere questa nuova realtà e il nostro lavoro.
Per quanto riguarda me, ho studiato in una scuola gestita da suore (tra l’altro la scuola si chiamava “Sant’Anna”!) e questo mi ha fatto avvicinare alla fede, scegliendo di diventare a mia volta suora.

Quali sono i valori, il carisma della vostra congregazione?

Lavoriamo in particolar modo per i giovani, soprattutto quelli abbandonati, per i bambini e poi lavoriamo nelle scuole – in India abbiamo anche un istituto per le Tecnologie, molto frequentato -. Ci adoperiamo poi per il catechismo, ma anche nella visita alle case, la cura degli anziani; sempre in India gestiamo anche una Casa di Riposo.

Qui a Gorizia in particolare che compiti vi attendono?

L’obiettivo è innanzitutto quello di essere una Comunità religiosa, vivere da Sorelle nella preghiera ed essere esempio di consacrazione.
Il desiderio è poi quello di essere una “casa”, di far sentire a casa le persone.
Ci sarà anche l’impegno nella catechesi qui a Sant’Anna e poi collaboreremo con l’Unità Pastorale “Porta Aperta”, ma anche a livello cittadino, con attività per i giovani e di oratorio.
Siamo poi chiamate a visitare gli anziani e le famiglie, con un’attenzione particolare alle famiglie straniere (ci è stato detto che ci sono alcune famiglie nigeriane qui nel Borgo e in città che sono sensibili al tema religioso, ma hanno bisogno di essere un po’ accompagnate).
Poi sicuramente ci prenderemo cura di questa casa e di questa chiesa.

Siete qui da poco ma da quanto avete visto, qual è la prima impressione di Gorizia e di questa comunità?

Molto positiva, la prima impressione è stata bella! Don Nicola ci accompagnerà a scoprire un po’ la città, ma da quanto abbiamo visto, ci piace. Abbiamo poi incontrato qui in chiesa alcuni anziani, decisamente felici del nostro arrivo, della nostra presenza e di poter pregare con noi.
Lo scorso 31 gennaio abbiamo partecipato anche ai festeggiamenti per San Giovanni Bosco – che è anche il nostro patrono – e abbiamo potuto incontrare parte della comunità goriziana e l’arcivescovo Carlo, che ha fatto per noi una prima presentazione.
Siamo molto emozionate e ci mettiamo a piena disposizione con il nostro operato per tutta la città di Gorizia e i goriziani.

A tal proposito, la vostra congregazione appartiene appunto alla famiglia salesiana. Dove si possono trovare oggi i valori insegnati da don Bosco e come vengono trasmessi?

I valori di don Bosco si possono sicuramente ritrovare nel nostro operato con i giovani e con i bambini, nell’accompagnarli nel loro percorso di crescita, spirituale e di studio; tanto in Italia, quanto in India, la collaborazione con le comunità salesiane è forte. All’interno della nostra stessa missione, viviamo negli insegnamenti di don Bosco e dei Salesiani.

Selina Trevisan