Con il Papa, un dialogo sincero ed appassionato

Giovedì 8 febbraio i vescovi del Triveneto, nell’ambito della Visita ad limina (di cui riferiamo nel dettaglio nell’articolo a fondo pagina), hanno incontrato in Vaticano Papa Francesco.
Abbiamo chiesto all’arcivescovo mons. Redaelli le impressioni al termine dell’incontro.
La visita ad limina, che abbiamo vissuto nei giorni scorsi, si è rivelata un’esperienza molto intensa di incontro con Papa Francesco e con i dicasteri della curia romana che collaborano con lui, oltre un’occasione per rafforzare la conoscenza, la comunione e la stima tra noi vescovi del Nord-Est e anche le nostre Chiese.
I diversi appuntamenti con i dicasteri, che ci hanno accolto con grande cordialità e apertura all’ascolto, ci hanno fatto toccare con mano quanto la riforma della curia romana voluta recentemente da Papa Francesco stia caratterizzando i diversi uffici come realtà effettivamente a servizio delle Chiese locali. Abbiamo condiviso con loro diversi aspetti positivi e problematici della nostra realtà, trovando la massima disponibilità ad aiutarci ad affrontare con fede e speranza questo cambio d’epoca che ci sta tutti interessando.
Un cambio d’epoca che è stato al centro del lungo e sincero e appassionato dialogo con Papa Francesco.
Abbiamo visto con soddisfazione una sua buona situazione di salute, nonostante gli evidenti problemi legati alla deambulazione, e soprattutto ci siamo meravigliati della sua profonda conoscnza di ciascuno di noi e delle nostre chiese e del travaglio che stanno vivendo tra l’uscire da una situazione di cristianità, senza perdere quanto di positivo ci è giunto dal passato, e il tentare con fiducia vie nuove.Il dialogo ha affrontato diversi temi dell’attualità delle nostre diocesi: dai sacerdoti, ai seminari, alla trasmissione della fede, alla pietà popolare, ai giovani, ai religiosi e religiose, alla presenza sul territorio e così via.
Da parte mia ho ricordato a Papa Francesco l’evento di Gorizia 25 anticipando un invito che probabilmente faremo congiuntamente come vescovi di Gorizia e di Nova Gorica. Citando poi l’esperienza molto bella della marcia della pace che ha coinvolto le due città, ho chiesto al Papa una parola sul tema della pace, della guerra e degli armamenti anche riferendomi alla presenza di fabbriche di questo tipo sul nostro territorio.
Papa Francesco ha ribadito con forza la sua condanna della guerra, ricordando anche la sua visita a Redipuglia, e ha riconosciuto la difficoltà di situarsi come cristiani di fronte alle problematiche molto gravi, come quelle della presenza degli eserciti, degli armamenti e degli investimenti per le armi. Rispondendo alle varie domande Papa Francesco ci ha comunque più volte esortato a non avere paura ad affrontare le situazioni anche più difficili con coraggio e speranza sapendo usare il discernimento e anche la virtù della prudenza. E ci ha giustamente richiamato alla fondamentale importanza per i vescovi, per i sacerdoti e per tutti i cristiani della preghiera. Un’esperienza molto bella quella di questi giorni che come vescovi cercheremo il modo di condividere con le nostre Chiese perché proseguano con fiducia e in profonda comunione con il Santo Padre sulle strade del Vangelo.
+ vescovo Carlo

(Foto: ©Vatican Media)