Il messaggio di pace dell’essere Scout

Queste estate dal 25 luglio al 8 agosto in Giappone a Kirara-hama, isola situata nella parte ovest di Honshu, si è svolto il 23° Jamboree, ovvero il raduno mondiale dello scautismo, che è organizzato ogni quattro anni. Quest’anno il Jamboree hanno partecipato oltre trentamila ragazzi provenienti da 162 Paesi. Rossella ha partecipato al Jamboree a nome del suo gruppo scout, ma anche a nome di tutta la comunità cristiana cormonese. Per questa ragione Rossella ha portato la testimonianza di questa esperienza a tutta la comunità parrocchiale cormonese durante la Celebrazione Eucaristica di domenica 25 domenica.Il Jamboree è iniziato vivendo a coppie per tre giorni in una famiglia giapponese nella città di Kyoto. Questa esperienza le ha permesso di conoscere il territorio, la cultura, il loro modo di vivere e il cibo del luogo che ha ospitato il grande incontro. Le famiglie che hanno dato la loro disponibilità erano legate ai valori scout. Rosella ha raccontato che la sua famiglia, di cui era ospite, era molto numerosa e il padre era capo scout. Conclusa l’esperienza in famiglia si è aperto il Jamboree vero e proprio. Durante i giorni del raduno mondiale degli scout c’erano alcune tematiche: Global Development Village, Cultura, Scienza, Comunità, Natura, Acqua e Pace.  Rossella ha raccontato nella sua testimonianza: “Sicuramente l’esperienza più emozionante è stata condividere il memoriale della fine della Seconda Guerra Mondiale con il lancio della bomba atomica su Hiroshima, che abbiamo potuto visitare. Lì abbiamo visto il museo molto toccante. Abbiamo osservato da vicino i resti dell’unico edificio rimasto in piedi e abbiamo anche potuto fare una passeggiata nel parco del museo dove sono presenti vari monumenti in ricordo delle vittime. A Hiroshima abbiamo costruito delle gru di origami che rappresentano per la cultura giapponese la speranza di una rinascita.”Accanto ad un’esperienza così forte ce ne sono state altre significative come la visita alle scuole giapponesi, l’attività con i ragazzi, la giornata del food festival, festa del cibo, dove si potevano assaggiare i piatto tipici degli altri Paesi, le cerimonie di apertura e chiusura e la condivisione al campo della vita quotidiana. Rossella ha concluso la sua testimonianza dicendo: “Da questa esperienza abbiamo capito tutti di essere ambasciatori di pace. Io mi porterò sempre nel cuore la gioia, l’energia, i colori delle bandiere, dei volti sempre con il sorriso, dei canti insieme, la promessa scout recitata in tutte le lingue contemporaneamente, esperienze che lasciano un segno che va oltre e che diventa molto più importante della fatica, delle poche ore di sonno e del caldo giapponese.”