Fraternità pellegrine a Ptuj e Ptjuska Gora
6 Novembre 2015
Francescani italiani e sloveni si ritrovano sul pullman che, poco prima delle 7, parte per Ptuj e Ptujska Gora: la chiarezza è quella di un’alba nuvolosa e l’esaltazione è quella di un viaggio incontro alla Madonna della Misericordia. Piove durante il viaggio, solo i nostri canti in italiano e in sloveno sono più forti di una bora che sferza tutto. Arriviamo a Ptujska Gora, mentre cessa la pioggia ed anche la bora è in attenuazione.Il Santuario della Madonna della Misericordia, istituzione votiva dei Signori di Ptuj, arrocata in cima alla Crna Gora (collina nera) sopra la piana di Ptuj. Sotto il sagrato della chiesa c’è la piazza del borgo e i resti delle mura per la difesa contro i Turchi. Secondo una leggenda, Maria avrebbe avvolto la chiesa in una nuvola di fumo nero per nasconderla alla vista dei Turchi. Ancora oggi sono visibili, però, le conseguenze di quelle scosserie, soprattutto su alcune statue. Neustift è il primo nome della Chiesa che fu costruita dai Signori di Ptuj e completata intorno al 1410. Il Santuario è preso in consegna dai Frati Minori Conventuali nel 1937. Alle 10 si celebra la messa dei pellegrini in quel Santuario al termine del quale ci fermiamo, poi, per una preghiera silenziosa ai piedi della Vergine del Mantello e per un’intenzione scritta sul registro, prima di recarci alla Casa del Pellegrino per la visione di un filmato che racconta la storia di quel luogo santo. Dopo il pranzo, partiamo per la cittadina di Ptuj, una delle città più antiche della Slovenia. La sua storia risale all’età della pietra, ma la città ha vissuto il suo massimo splendore nel periodo romano. Ripartiamo, prima che scenda il buio, e appena saliti sul pullman comincia a piovere. Anche la bora riprende a soffiare e ad Aidussina siamo costretti a lasciare l’autostrada chiusa per il maltempo. Stradine buie, curve e tornanti, il viaggio di ritorno strappa anche gli applausi dei pellegrini all’autista del pullman.Arriviamo a sera inoltrata, con un brivido di freddo e la sensazione che la Vergine ha aperto il suo Mantello sopra 35 pellegrini sui quali non è scesa una goccia durante tutta la permanenza a Ptuj e Ptujska Gora.
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