“La comunione fraterna è la prima testimonianza che rende presente il Signore”
20 Marzo 2024
Villa San Giusto – la residenza per anziani del Fatebenefratelli a Gorizia – lo scorso martedì 12 marzo presso la Chiesa di San Giusto e San Giovanni di Dio ha celebrato la festività del Santo Fondatore con una Messa officiata da monsignor Mirko Franetovich, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Salute, don Paul Kochuthara, cappellano di Villa San Giusto e dell’Ospedale civile, alla presenza di monsignor Adelchi Cabass e monsignor Pietro Sambo.
L’Arcivescovo Redaelli, non potendo presenziare per impegni precedentemente assunti, ha inviato un messaggio letto all’assemblea dal direttore della struttura, Alessandro Santoianni. Mons. Redaelli ha lodato l’iniziativa intrapresa dalla residenza per l’apertura alla partecipazione dei familiari, dopo il tempo incerto della pandemia, sottolineando che “la prossimità, la comunione fraterna è la prima testimonianza d’amore che ci incoraggia a vivere, che crea festa nel cammino della vita e che rende presente il Signore Gesù”. L’Arcivescovo nel suo messaggio ha poi ripreso il tema della Giornata mondiale del Malato, anch’essa celebrata nella Chiesa di San Giusto e San Giovanni di Dio lo scorso 11 febbraio, e ha concluso ringraziando “tutti coloro che lavorano e operano con cuore e competenza a Villa San Giusto, i Fatebenefratelli, le suore di San Vincenzo, il cappellano don Paul, la direzione e tutto il personale che si prende cura degli Ospiti, compresi i sacerdoti della Diocesi bisognosi di assistenza.
Per la Festa hanno fatto pervenire il proprio indirizzo di saluto diverse autorità che il direttore ha ringraziato nel suo intervento a conclusione della celebrazione, sottolineando in particolare la presenza dell’assessore al Welfare del Comune di Gorizia, Silvana Romano.
Il direttore Santoianni ha colto l’occasione per dare il proprio benvenuto a Villa San Giusto al neo nominato direttore sanitario, il dottor Pierluigi De Fornasari, e omaggiare per il prezioso e lungo servizio l’assistente sociale Fulvia Marangon, che tra qualche mese lascerà la Residenza per quiescenza.
In conclusione sono state ricordate le parole del Superiore Generale dell’Ordine Ospedaliero, fra Jesus Etayo, riportate nella lettera alla Famiglia Ospedaliera in occasione della solennità, che hanno ricordato il motto “Premurosi nell’Ospitalità” come imperativo, norma, mandato per tutti i cristiani a vivere e praticare la carità sopra di tutto e come speciale sensibilità per individuare i bisogni delle persone, soprattutto le più fragili, e aiutarle come hanno fatto San Giovanni di Dio e tanti altri Confratelli e collaboratori nel corso della storia.
A.S.
Notizie Correlate