L’anatra, la morte e il tulipano
13 Novembre 2015
Ha conquistato la giuria di uno dei più prestigiosi riconoscimenti del Teatro ragazzi italiano, l’”Eolo Award”, per aver trasposto il testo originale in un’unica partitura di danza, teatro e musica dal vivo, creando un’atmosfera lieve e coinvolgente, capace di attraversare registri diversi. “L’anatra, la morte e il tulipano” è il prezioso evento scenico tratto da “Ente, Tod und Tulpe”, il libro animato dello scrittore e illustratore tedesco Wolf Erlbruch: fuori abbonamento sarà chiamato a siglare, sabato 28 novembre al Kulturni Center Bratuz di Gorizia, l’inaugurazione della 17^ Stagione di Teatro di Figura – Pomeriggi d’inverno, come sempre ideata e promossa dal CTA. Fedele al testo originale, “L’anatra, la morte e il tulipano” compenetra l’energia e l’autorevolezza di una delle compagnie più amate della scena italiana, quella di danza Sosta Palmizi, con la fresca immediatezza degli interpreti Aldo Rendina e Federica Tardito, diretti in scena dal regista Bruno Franceschini. Gli attori-danzatori si muovono con singolare naturalezza, incastonati in un impianto musicale concertistico: le partiture, selezionate dal repertorio per fagotto e violoncello di W.A. Mozart, H. Gal, L. Beethoven, G. Bizet, P. Hindemith e K.M. Komma, sono eseguite dal vivo dai musicisti in scena. “Pomeriggi d’inverno” 2015 – 2016, quest’anno in cartellone con 9 spettacoli dal 28 novembre al 5 marzo, aprirà dunque la sua Stagione, diretta da Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi, con uno “spettacolo – concerto” che si è affermato quale migliore performance 2015 del Teatro ragazzi italiano. Complice anche l’alchimia produttiva nata dall’incontro fra il regista e compositore Bruno Franceschini e la dramaturg e studiosa teatrale Gabi dan Droste: consci dell’importanza dell’espressività teatrale e in particolare affascinati dal teatro per l’infanzia hanno dato vita non solo a una compagnia, ma a una vera e propria rete internazionale di artisti, un’officina interdisciplinare del teatro di ricerca per l’infanzia per rindividuare a tracciare nuove strade stilistiche. “E ora sei venuta a prendermi?” chiede l’anatra alla morte.La sua risposta è al contempo semplice e illuminante: “Ti sono accanto già da quando sei nata”. Quella dell’incontro fra l’anatra e la morte è una storia dal finale inevitabile, ma inaspettatamente divertente e leggera. In fondo racconta una cosa semplice, e cioè che la morte ci accompagna fin da quando siamo in vita. Comprenderlo ci aiuta ad averne meno paura e a sentirci meno soli. La strana e inattesa amicizia fra l’anatra e la morte viene narrata attraverso un linguaggio coreografico affidato ai corpi, alle movenze e alle voci degli attori Aldo Rendina e Federica Tardito. Un duetto teatrale stralunato, buffo e poetico che, proprio sul palco, trova la sua ideale corrispondenza musicale nell’inusuale abbinamento fra fagotto e violoncello. Aldo e Federica sono anche autori delle coreografie e dei movimenti scenici che li impegnano nel corso della pièce, nel dialogo con le sonorità del fagotto e del violoncello. Due strumenti, due suoni che si intrecciano fra loro e con i corpi dei danzatori, evocando una coreografia curata e leggera, venata di ironia che incanta letteralmente il pubblico, introducendo anche i più piccoli in modo adeguato a un tema troppe volte negato alla loro emozione e considerato come un tabù da evitare. Le scenografie e i costumi sono di Cristiana Daneo.
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