Cammino Celeste: nuovo monumento

Domenica 28 aprile è stato inaugurato il nuovo monumento dedicato ai pellegrini – viandanti del “Cammino Celeste”, il percorso che può essere fatto a piedi, partendo dall’isola Barbana e raggiungendo dopo nove tappe, seguendo un percorso prestabilito, la sommità del Monte Lussari.
Alla cerimonia erano presenti il Commissario Straordinario di Grado, Augusto Viola, il sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino, monsignor Mauro Belletti che ha benedetto la scultura, il Presidente del circolo culturale Navarca, Aurelio Pantanali e quello dell’Associazione Iter Aquileiense, Giuseppe Poiana, la funzionaria del Promoturismo Alessandra Fogar, l’autore dell’opera e tanti pellegrini,
La cerimonia è stata allietata dalle musiche della banda Gioacchino Rossini di Castions di Strada.
Sono stati il Circolo culturale Navarca di Aiello con l’Associazione Iter Aquileiense di Mariano del Friuli, (nata per gestire il Cammino Celeste) a realizzare il quinto monumento in pietra dedicato ai pellegrini del Cammino Celeste collocato dopo Belvedere, all’inizio della laguna, a cavallo tra il Comune di Aquileia e quello di Grado.
L’opera è stata voluta, progettata e costruita dal circolo culturale Navarca di Aiello insieme ad Eligio d’Ambrosio di Castions di Strada che l’ha scolpita in pietra d’Aurisina.
Il monumento ha raffigurazioni in bassorilievo su tutti e due i lati: verso Grado, si ammira l’Aquila Patriarcale Aquileiese, mentre verso Aquileia si apprezzano diverse simbologie legate alla vita di San Marco che sbarcò secondo la tradizione nella laguna di Grado nel 50 d.C. per evangelizzare il popolo aquileiese.
Si può così vedere il santo con le mani legate intorno ad un tronco per ricordare il suo martirio, la croce, l’arcobaleno fatto con tessere di mosaico che raffigurano per le terre aquileiesi l’Arc di San Marc, le colombe in volo simbolo della pace e il sole a rappresentare la luce e la speranza.
I precedenti monumenti realizzati sono sull’Isola di Barbana, a Castelmonte, a Camporosso e sul Monte Lussari, costruiti da Aurelio Pantanali di Aiello del Friuli, Eligio D’Ambrosio di Castions di Strada e Orlando Zorzenon di Strassoldo.
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