Tempo, libertà, squadra

Tempo, Libertà e Squadra: con questi tre capisaldi si è aperta, il 9 maggio all’Auditorium della Conciliazione di Roma, la quarta edizione degli Stati Generali della Natalità organizzata dall’omonima Fondazione guidata da Gigi De Palo. “Tempo” perché non è piu’ tempo di analisi ma di risposte, “Libertà” perché al pari di chi liberamente non desidera […]

16 Maggio 2024

Tempo, Libertà e Squadra: con questi tre capisaldi si è aperta, il 9 maggio all’Auditorium della Conciliazione di Roma, la quarta edizione degli Stati Generali della Natalità organizzata dall’omonima Fondazione guidata da Gigi De Palo. “Tempo” perché non è piu’ tempo di analisi ma di risposte, “Libertà” perché al pari di chi liberamente non desidera figli ugualmente chi li vuole deve poter esercitare la sua libertà con condizioni facilitanti, “Squadra” perchè promuovere la natalità è un affare di tutti.
Un evento all’insegna di diversi panel, quello politico e sull’informazione su tutti.
I temi sono sempre gli stessi: asili, diritti, donne, giovani, futuro. Lo dice bene il Presidente e moderatore De Palo “da vent’anni diciamo sempre le stesse cose” a cui si aggiunge Maria Latella, giornalista, “sono stufa di sentir parlare sempre delle stesse cose che poi non vengono mai realizzate”.
Un denunciato muro di gomma identico a quello del febbraio scorso dell’ufficio di Parità del Friuli Venezia Giulia che più o meno suonava così “fra tanti numeri, ce n’è uno su tutti che inquadra bene la situazione: le casistiche disparitarie sono gravi e uguali a sé stesse da oltre 20 anni”.
Perché allora questo immobilismo?
Latella azzarda un “non è vero che i politici sono tutti d’accordo sul da farsi”, l’ufficio del Fvg era stato più tranchant “la parità di genere non interessa perché il tema non fa seguito elettorale”, o, infine, un più trasversale “poca priorità nell’agenda politica”.
Eppure nel panel politico, con un arcobaleno di parlamentari di primissimo livello (Maria Elena Boschi di Italia Viva, Elena Bonetti di Azione, Maria Bellucci di Fratelli d’Italia e Alessandra Locatelli della Lega) e l’unica quota azzurra Marco Furfaro del Pd, ne hanno tutti convintamente sostenuto la causa, applaudendosi e annuendosi vicendevolmente, vincendo a tavolino sull’attenzione del pubblico snocciolando numeri di miliardi investiti qui e lì. (Troppo chiedere alla platea di far di conto per controllare effettivamente l’efficacia di quegli zeri).
L’Italia è, in Europa, tra gli Stati peggiori per natalità e condizione delle donne. Un consuntivo che boccia senza appello gli ultimi vent’anni della politica dove si sono succeduti schieramenti, colori e ideologie diverse e dove, nonostante la ripresa occupazionale femminile, il gap resta sempre troppo lontano dagli standard attesi.
A proposito di ideologie, diretto e applaudito il messaggio di Marco Girardo, Direttore di Avvenire, “i temi civili non appartengono alle ideologie politiche” a cui fa eco, nella seduta opposta del panel, Giampaolo Rossi, Direttore generale della Rai, quest’ultimo facendo però storcere ai più la bocca visto il recente caso “Scurati”.
“La dialettica destra-sinistra ci ha avvelenato l’anima” sprona Gigi De Palo evidentemente stanco che i suoi sforzi per pungolare una generale maturità finiscano o a far rumore come argomento di litigio politico o come scontri tra i giovani (ed in tal senso a Roma ce ne sono stati molti).
E con una chiosa che affonda nelle lezioni del noto filosofo contemporaneo Umberto Galimberti “il desiderio (di avere figli) deriva da una forza che attrae e non da una che convince” per ricordare che generare è una risposta alla chiamata di amore e non alla quadratura dei conti Inps, si è conclusa la due giorni degli Stati generali della Natalità.
Sigillo inestimabile, l’intervento del Santo Padre, capace, come sempre, di mettere d’accordo tutti: “l’egoismo anestetizza il cuore, viviamo e non sappiamo più per cosa, le case si riempiono di cose, cani e gatti e si svuotano di figli. Bisogna mettere le madri in condizione di non dover più scegliere tra famiglia e lavoro e ai ragazzi garantire meno precarietà. Giovani, non arrendetevi ad un copione scritto da altri. Voi siete il coraggio e i vostri nonni la memoria”.
Ed infine un pensiero anche per sè : “pregate per me, ma non contro me, a favore!”
Applausi, gratitudine e commozione.