“Quando te senti solo prova a recità n’Ave Maria”

Quand’ero ragazzino, mamma mia, me diceva: “Ricordati, figliolo, quando te senti veramente solo tu prova a recità n’ Ave Maria. L’anima tua, da sola, spicca er volo e se solleva, come pe’ maggia”. Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; da un pezzo ’è addormita la vecchietta, ma quer consijo non l’ho mai scordato. Come […]

20 Maggio 2024

Quand’ero ragazzino,
mamma mia,
me diceva: “Ricordati, figliolo,
quando te senti veramente solo
tu prova a recità n’ Ave Maria.
L’anima tua, da sola,
spicca er volo
e se solleva, come pe’ maggia”.
Ormai so’ vecchio,
er tempo m’è volato;
da un pezzo ’è addormita
la vecchietta,
ma quer consijo
non l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l’anima da sola pija er volo!”
Trilussa

rilussa, ovvero Carlo Alberto Camillo Salutri (1871-1950), poeta, scrittore e giornalista italiano, non è a noi nuovo in questi “commenti unitalsiani”, avemmo già modo di leggerlo nella bella poesia “La Fede”. Ricompare ora, in questo mese di maggio, dedicato alla Madonna e alla preghiera del “Rosario”, con questi pochi ma intensi versi in parlata romanesca.
I ricordi emergono da un lontano passato, quello dell’infanzia, e ricompare il consiglio della sua mamma: “…quando te senti veramente solo”… È vero, ci sono momenti, talvolta prolungati nel tempo, nei quali ci si sente soli, talvolta disorientati, forse anche sfiduciati e depressi.
La mamma del poeta accenna a una solitudine “vera”, una solitudine esistenziale, non tanto fisica, la solitudine che fa emergere le domande cardini dell’esistenza.
Ecco qui il “consiglio” della saggezza della Fede, affidati alla maternità di Maria: “tu prova a recità n’Ave Maria”, ricorda il Poeta.
Gli anni sono passati e, come regola del tempo che scorre, anche la sua mamma “s’è addormita”. Si è addormentata, come insegna la Fede, addormentata nel Signore. “Ma quel consijo non l’ho mai scordato”. La fede della mamma sopravvive in questo consiglio, consiglio mai scordato, e sopravvive nella fede del poeta.
Non abbiate paura, dice Gesù Risorto ai suoi discepoli, non abbiate paura, ci sentiamo ripetere ancora oggi, perché il Signore Gesù ha vinto la Morte e ci ha affidati alla maternità di Maria alla quale, specialmente in questo mese mariano, rivolgiamo lo sguardo ed offriamo i nostri cuori dicendo: “Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te…” e “l’anima (nostra) da sola pija er volo!”.
mons. Arnaldo Greco, assistente Sottosezione Unitalsi di Gorizia