La ricchezza di una vita donata

Tanti sguardi che si incrociavano. Tanti abbracci. Tanti sorrisi. Tanti ricordi. È stato caratterizzato da una forte commozione l’incontro tra le infermiere professionali e assistenti sanitarie diplomatesi alla Scuola convitto Suore della Provvidenza di Gorizia. Sono stati scelti Cormons e il santuario di Rosa Mistica per questo evento, il primo che ha riguardato tutti i corsi effettuati a Gorizia.
Un raduno nato in sordina ma che alla fina ha visto la presenza di oltre 120 persone, giunte da tutto il Triveneto e una persino dalla Sicilia.
L’idea è stata fatta partire da Assunta Bongrazio e Antonella Ghirardo, “ex-allieve” nostalgiche e coraggiose che con determinazione si sono avventurate nell’organizzazione di questo evento per rivedere le loro compagne di scuola. Un ritorno di giovinezza, dunque, che ricorda le radici della professione che iniziava verso i 18 anni.
Perché questo bisogno di rivedersi? “Pensiamo che abbia influito molto la vita comunitaria obbligatoria sperimentata a 360 gradi in convitto – affermano la Bongrazio e la Ghirardo. – Lo stare due-tre anni insieme con motivazioni comuni di studio e tirocinio nella piena esuberanza della giovinezza, ha creato in noi una qualità di vita gioiosa, semplice, intessuta di relazioni indelebili. Momenti belli, difficili e improntati al sacrificio ma caratterizzati da una sana capacità di vivere, studiare ma anche divertirsi. Questo clima di vita familiare, accogliente, ha plasmato anche le nostre scelte di vita successive”.
La giornata, iniziata con il raduno nel salone “Rosa Mistica”, è proseguita con la partecipazione nel santuario alla Messa, accompagnata dalla corale Sant’Adalberto e officiata da don Stefano Goina, parroco di Cormons, che all’omelia ha sottolineato “la vostra professione è molto concreta, concretezza di prendersi cura delle esigenze quotidiane nei confronti di chi soffre”. In precedenza suor Stefania Sartor, un po’ regista dell’evento, aveva portato il saluto di benvenuto tracciando brevemente la storia delle Suore della Provvidenza a Cormons e della miracolosa statua di Rosa Mistica.
Il significato dell’incontro nelle parole di suor Bruna Camilotto a conclusione del rito eucaristico: “Vi ricordo bellissime giovani di ieri e, oggi, ancor più belle, gentilissime signore, perché ricche di una vita donata. Sono commossa ed emozionata, e sento tanta gioia nel vedervi così numerose, felici di incontrarvi e incontrarci, fare memoria degli anni di studio in convitto e scambiarci esperienze. Sono stati anni impegnativi che vi hanno preparato a una professione altamente umanitaria e cristiana. Erano gli anni della giovinezza spensierata, ma già si prospettava l’incognita di un futuro intriso di grande speranza e di sogni: la vita vi aspettava anche per un servizio agli ammalati”. Suor Bruna ha ricordato come “l’obiettivo di ogni attività formativa mirava in particolare alla presa di coscienza che al centro di ogni attività fosse posto il malato, la persona bisognosa di essere presa in carico con la sua storia, la sua personalità la sua dignità con lo stile che ci è proprio, trasmesso dal nostro fondatore san Luigi Scrosoppi”.
“Vedendovi oggi, gioiose e entusiaste, penso che la grazia di Dio non è stata vana in voi, avete costruito solido l’edificio della vostra vita e della vostra famiglia, senz’altro sono state gioie e delusioni, fatiche, dolori e speranze, contrasti, sfide varie della vita stessa; ma sono certa anche che quanto bene avete seminato ed esercitato non solo in famiglia, fra i vostri cari, ma nell’ambito della professione, nelle corsie degli ospedali per la cura del malato. La vita continua – ha concluso suor Bruna citando madre Teresa di Calcutta – ciò che doni ti ritorna, ciò che semini, lo raccogli. Ciò che tu dai, lo ricevi e quello che vedi negli altri esiste in te”.
Un intervento quello di suor Bruna salutato alla fine da un lunghissimo applauso. La giornata è seguita con il pranzo conviviale in un ristorante cormonese, “suore e ragazze” insieme come ai vecchi tempi proseguendo con quel carico di ricordi e di amicizie mai dimenticate che esprime indubbiamente il senso di riconoscenza affettuosa anche verso coloro che hanno formato e guidato sia come persone che nella professione infermieristica. Non si è voluto trascurare nessuna, perciò, quale rappresentanza simbolica, sono state ricordate in successione e con affetto madre Spes Alma Rigotti, suor Bruna Camilotto e suor Virgilia Bettega. E in loro tutte coloro che hanno incontrato sulla loro strada.
La Scuola convitto Suore della Provvidenza aveva iniziato a operare nel 1931 al “Nazareno” di via Brigata Pavia e si è poi trasferita in via Vittorio Veneto, accanto all’ex ospedale civile, dove ha operato fino al 1997. Quella delle Suore della Provvidenza è stata una rinomata scuola per infermieri professionali, assistenti sanitari e capo-sala, formando negli anni oltre 2mila professionisti della salute. Con il Decreto legislativo 502 del 30 dicembre 1992 la formazione sanitaria è passata dal Ministero della Sanità al Ministero dell’Università e della Ricerca che ha soppresso alcune sedi, tra cui quella di Gorizia, per cui la casa è stata adibita ad altro scopo. Dal 1999 la comunità offre accoglienza e alloggio a persone con bisogni di vario genere: ci sono insegnanti precari, lavoratori con contratti a breve termine, persone in cerca di alloggio, studenti.
Fr. Fem.