Sostare insieme a Maria

Questo è il secondo anno che i fedeli dell’Unità Pastorale “Cjaminin Insieme” effettuano il pellegrinaggio all’isola di Barbana, quest’anno reso ancora più gradito dalla bella giornata di sole. Un clima non solo atmosferico ma anche gradevole di comunità, condensava le presenze dei piccoli della prima comunione, degli scout, di molti adulti, di tanti genitori e di molte persone che da molti anni effettuano il pellegrinaggio.
Dopo lo sbarco sull’Isola, e l’affidamento della giornata alla Madonna di Barbana, ricalcando i motivi dell’essere pellegrini “qui oggi”, ci sono stati due momenti interessanti. Il primo riguardava l’incontro – un piccolo sinodo – delle numerose famiglie presenti: un confronto-dialogo a gruppi su un tema molto importante – un “caso serio”, lo ha definito don Mirko -: “La Fede”.
I gruppi hanno lavorato su tre domande: cosa è la fede, come costruire la fede e come tramandare le fede. Ne è nata una bella, animata e costruttiva discussione tra i gruppi.
Poi il momento culminante con la Santa Messa officiata dal parroco monsignor Mirko Franetovich il quale nella sua riflessione ha esordito dicendo che è bello sostare come Unità Pastorale nel giorno di Pentecoste con la Vergine Maria “in questo suo santuario che per noi diventa un cenacolo. Sostare illuminanti e immersi nella Parola che ci richiama al nostro motto “Camminare Insieme”. Don Mirko ha sottolineato, facendo riferimento al racconto degli atti degli apostoli, che ognuno ha origini diverse ma lo Spirito Santo sa mettere insieme le diversità, per fare cose grandi; la prima grande cosa è renderci sorelle e fratelli tutti, in quanto ci rende più forti, ci rende più famiglia. Lo Spirito Santo come prima porta abbatte quella del cenacolo dove l’aria è chiusa, dove manca luce, e “la nostra chiesa, con il Vangelo nel cuoe, desidera accettare la sfida dello Spirito per uscire, giocarsi e spendere le energie, le qualità. E noi chiediamo allo Spirito di soffiare su di noi, perché possiamo navigare sempre più nell’acqua limpida della comunione; comunione che esige trasparenza, onestà, capacità di guardarsi negli occhi. In questo senso San Paolo è preoccupato e dice ai fratelli di camminare secondo lo Spirito, cioè di procedere in quel progetto d’amore che dalla creazione Dio ha offerto per essere uomini liberi e felici. Lo Spirito Santo attrezza, ci rende capaci di amare come Gesù e di rendere testimonianza all’amore, di mettere in luce ciò che di bene c’è e di avere il coraggio della gioia perché non siamo abbandonati mai”.
Come sempre questo incontro si è concluso con il pranzo conviviale, con il saluto alla Madonna di Barbana prima di salpare e ritornare alle proprie case.

Livio Nonis