Festival del giornalismo: edizione da incorniciare

Si è conclusa con successo l’edizione del decennale del Festival del Giornalismo di Ronchi dei Legionari, che ha registrato grande affluenza e coinvolgimento nei dibattiti, arrivando a sfiorare le 10.000 presenze, tra anteprima e festival vero e proprio, che, negli anni, ha visto crescere un pubblico di cittadini interessati ad approfondire l’attualità.
“Mi fa piacere vedere un pubblico così folto. Ci abbiamo messo tanta passione. Grazie davvero a tutti” ha dichiarato il presidente Luca Perrino, riconoscendo merito, per l’impegno, alla vice-presidente Giulia Micheluzzi, allo staff e ai volontari.
La rassegna è culminata con l’assegnazione del Premio Leali delle Notizie, in memoria di Daphne Caruana Galizia, al giornalista Sigfrido Ranucci, già co-autore di Report con Milena Gabanelli e dal 2017 conduttore della trasmissione di Rai 3, baluardo del giornalismo d’inchiesta. “Le sue inchieste – si legge nella motivazione del premio – perseguono un unico fine: portare alla luce zone d’ombra, senza mai farsi intimidire, per informare il pubblico con onestà”. Una “natura silente”, opera del fotografo ronchese Sergio Scabar, è stata donata dalla vedova Lucia Comuzzi al giornalista RAI, accolto dal lunghissimo applauso di un Palatenda gremito.
“Voglio condividere questo applauso – così Ranucci – con tutta la squadra di Report, perché il risultato di quello che vedete in onda è frutto dell’abnegazione di un gruppo di lavoro che ha abdicato alla propria vita sociale mettendo a rischio anche la propria sicurezza e quella dei propri cari per cercare di essere fedele alla mission del servizio pubblico, e cioè di avere come unico editore di riferimento il pubblico che paga il canone.”
“Viviamo in una società malata – ha continuato Ranucci – abituata a convivere con la malattia al punto da considerarla normalità. 270 sono i giornalisti sotto tutela, 22 sotto scorta. Abbiamo il record mondiale di querele-bavaglio e richieste di risarcimento danni rivolte contro i giornalisti. Come si contrasta questa deriva? Votando politici che abbiano in agenda la libertà di stampa”.
A seguire, è andato in scena il monologo di Marta Cuscunà per Andrea “Andy” Rocchelli, che, come rimarcato dai genitori del fotoreporter ucciso nel Donbass nel 2014, ancora non ha ottenuto giustizia, malgrado siano acclarate le responsabilità a carico del comando ucraino da cui è partita l’azione di fuoco.
Presenti alla serata finale della manifestazione il sindaco di Ronchi Mauro Benvenuto, il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg Cristiano Degano, l’inviata di guerra Barbara Schiavulli, i giornalisti Federica Angeli e Domenico Rubio, costretti a vivere sotto scorta per le coraggiose inchieste realizzate in questi anni sulla criminalità organizzata.
“E’ stato un festival molto partecipato – questo il commento del sindaco – che ha dato l’opportunità di ascoltare voci autorevoli e di confrontarsi su temi importanti”. Il presidente Di Trapani, complimentandosi per il lavoro svolto, ha definito il festival ronchese “una straordinaria occasione di incontro, confronto e riflessione”, nel segno di “un’informazione che, nel rispetto del pluralismo, difende i valori della nostra Costituzione dimostrando volontà di resistenza”.
Appuntamento alla nuova edizione, che si svolgerà dal 10 al 15 giugno 2025.

Annarita Cecchin