Dalla Cechia alla ricerca dei propri caduti
25 Giugno 2024
A oltre cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il cimitero militare austro-ungarico di Brazzano continua ad attirare l’attenzione di storici di mezza Europa. Dopo cinque anni della prima visita di rappresentanti della Russia, che scoprirono così l’esistenza di soldati russi morti in prigionia sepolti nel piccolo cimitero, ora è la Cechia a interessarsi di questo cimitero, immerso nel verde della campagna friulana.
Due rappresentanti a livello governativo della Cechia, impegnanti nella ricerca di soldati del proprio Paese morti indossando la divisa austroungarica, hanno visitato nei giorni scorsi il cimitero di Brazzano.
Accompagnanti da due rappresentanti dell’associazione Amici della Croce nera austriaca e della Società Cormonese-Austria, i due ricercatori si sono soffermati dinanzi alla lapide dell’ossario che contiene i resti di 282 tra soldati austro-ungarici e prigionieri di guerra, tra i quali ci sono anche dei cechi; hanno poi visitato la parte delle tombe esistenti raccogliendo ulteriori informazioni.
Lo scopo degli studiosi cechi è quello di individuare dove sono sepolti i propri connazionali e inserire i loro nomi in portali dedicati in modo che i parenti possano conoscere dove sono sepolti i familiari. Infatti, pur a distanza di oltre un secolo, sono ancora in tutta Europa tante famiglie che non conoscono dove si trovano i resti dei propri cari.
Il cimitero militare di Brazzano fu realizzato dagli Austriaci nel 1917, dopo la ritirata italiana di Caporetto, per dare sepoltura ai numerosi prigionieri russi, serbi, romeni e anche qualche italiano reclusi cel campo di concentramento realizzato a Brazzano.
Trovarono sepoltura, prima nel camposanto di Cormons e successivamente in quello di Brazzano, i soldati austro-ungarici morti durante le battaglie e sepolti in improvvisati cimiteri di guerra. In totale nel cimitero di Brazzano riposano i resti di 534 soldati tra i caduti e prigionieri. In fondo al camposanto, a ridosso del muro di cinta, c’è una grande monumento, realizzato dagli Austriaci nel 1918, con al centro un rosone su cui è incisa la frase “Freund und Feind / Im Tode vereint (Amico e nemico uniti nella morte)”,
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