Talk radio e la scoperta del jazz a Gorizia

Era il 1945 e il 1947 i goriziani scoprirono il grande jazz d’oltreoceano grazie ad una radio aperta in città dai soldati americani.
A questa pagina della storia locale, nota ai goriziani ma pressoché sconosciuta fuori città, è dedicato “Talk radio”, spettacolo prodotto da Mittelfest, che andrà in scena, in prima assoluta, lunedì 22 luglio alle ore 21.30 in Piazza Duomo a Cividale del Friuli (in caso di maltempo, nella chiesa di San Francesco). A rievocare quella storica stagione musicale dell’immediato secondo dopoguerra, un connubio di musica e parole: a partire da un testo originale di Angelo Floramo, affidato alla voce recitante di Alessio Boni e allo speaker radiofonico Marco Caronna -che firma anche la regia dello spettacolo- l’orchestra dell’Accademia musicale Naonis con solisti d’eccezione Glauco Venier (pianoforte), Mirko Cisilino (tromba) e Alfonso Deidda (sassofono) proporrà celebri pezzi di George Gershwin, Cole Porter e Duke Ellington arrangiati dal direttore Valter Sivilotti, ideatore del progetto artistico.
Gli spettatori saranno accompagnati in un viaggio a ritroso sulle note dello swing che nel ’45 le truppe di liberazione di stanza a Gorizia -all’epoca in “Zona A”, sottoposta all’autorità del governo militare alleato- fecero conoscere ai giovani di allora. I concerti, trasmessi dalla stazione radio allestita dagli americani, erano eseguiti in diretta da un’orchestra di musicisti USA. I programmi dell’emittente, attraverso i ritmi trascinanti del jazz, animarono la voglia di cambiamento facendo ballare i giovani.
Capolavori di Benny Goodman, Duke Ellington, Glenn Miller e dell’emergente Frank Sinatra risuonarono nei locali di Gorizia, alimentando i sogni di libertà di una generazione provata dalla guerra, desiderosa di ricominciare a vivere.
La scrittura sentimentale di Angelo Floramo, inconfondibile nel far vibrare l’anima delle storie restituendone la fascinazione, ricostruisce questa singolare avventura ambientata nei caffè di una Gorizia notturna, avvolta in un’atmosfera straniante, tra volute di fumo e giri di improvvisazione, sull’onda emotiva di una generazione alla ricerca di entusiasmanti novità.
Nel 1947, con la partenza degli americani e il ritorno di Gorizia all’Italia in seguito al Trattato di Parigi, la stazione radio fu chiusa, ma la passione per il jazz non abbandonò i goriziani, complice l’immenso talento di un concittadino, il pianista Ermi Bombi. Nei decenni successivi numeri uno del jazz internazionale, dal geniale Chet Baker al grandissimo Michel Petrucciani, avrebbero calcato le scene goriziane, protagonisti di memorabili esibizioni.
Un legame forte, mai venuto meno, quello di Gorizia con il jazz, i cui albori saranno raccontati al Mittelfest, in un raffinato intreccio con partiture intramontabili.

Annarita Cecchin