Introdurre al mistero di Cristo

Annuale appuntamento con il Laboratorio di formazione per catechisti ed educatori della diocesi in programma il 4 e 5 settembre a San Canzian d’Isonzo

Nella lettera pastorale per l’anno 2023-2024, “Vedendo la grazia di Dio” (Atti 11,23), al n. 15 l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli metteva in luce una delle criticità dei nostri cammini di Iniziazione Cristiana: “la catechesi risente di un’impostazione ancora troppo legata ai sacramenti. Questo comporta, tra l’altro, che l’anno dopo la Prima Comunione resti spesso vuoto di proposte o persino non attuato o disertato dalle famiglie che comunque hanno apprezzato i percorsi precedenti, appunto perché non ha alla fine un sacramento. In ogni caso, la “mistagogia”, cioè il periodo successivo alla celebrazione del sacramento che deve condurre ad accoglierne pienamente la grazia e a portare frutto, difficilmente trova l’attenzione adeguata. Anche il cosiddetto “dopo-cresima”, pur in presenza di alcune esperienze significative, fa fatica a esserci in tutte le unità pastorali e a trovare collegamento con le proposte della pastorale giovanile”.
Quando oggi si parla di mistagogia, anche tra “gli addetti ai lavori”, non sempre è chiaro di cosa si tratti. Un termine originale di un linguaggio particolare, sicuramente non di uso comune. Un termine che alcuni usano e che pochi comprendono. L’abbiamo talmente persa, che oggi ignoriamo addirittura il significato della parola.
La mistagogia prende per mano la persona e la conduce prima di tutto a riconoscere la presenza e l’opera di Cristo nella liturgia e nella Parola, l’aiuta a ritrovare la propria vita unita a Cristo nella Parola e nella liturgia, la sostiene in una immersione sempre più totale nel mistero, cioè in una conformazione sempre più piena della sua persona a Cristo.
Se è vero che la mistagogia sia entrare sempre più nel mistero di Cristo celebrato nei sacramenti d’Iniziazione cristiana perché dia forma alla vita, allora si comprende come tutta la catechesi d’Iniziazione cristiana abbia una forte caratterizzazione mistagogica.
E questo per almeno due motivi evidenti: perché i ragazzi che intraprendono il cammino hanno già ricevuto il Battesimo e devono completare l’Iniziazione cristiana (a differenza dei catecumeni); perché i Sacramenti celebrati nel tempo chiedono di essere verificati a livello di esperienza vitale “in corso d’opera”.
L’intuizione decisiva del Concilio Vaticano II di riproporre la mistagogia patristica anche per la Chiesa contemporanea chiede oggi di essere declinata nelle nostre comunità. Come è possibile tutto ciò? Che cos’è la mistagogia? Cosa significa, come è cambiata la sua prassi nei secoli, qual è il cammino dopo il Concilio? Quali sono le ricadute per i nostri cammini?
Per rispondere a questi interrogativi, invitiamo catechisti dell’iniziazione cristiana ed educatori al XXV Laboratorio di formazione dal titolo “Introdurre al mistero di Cristo”, in programma il 4 e il 5 settembre a San Canzian d’Isonzo presso la parr. dei Santi Canziani Martiri.
Si tratta di un momento di confronto fra chi sta studiando, dal punto di vista teologico-pastorale e liturgico, il tempo della mistagogia e chi vive sul campo l’esperienza educativa con i bambini e ragazzi dell’iniziazione cristiana.
Grazie all’aiuto di don Loris Della Pietra, liturgista dell’arcidiocesi di Udine, e don Fabio Mantese, direttore dell’UCD di Vittorio Veneto, si approfondirà il significato della mistagogia.
Oltre alla parrocchia ospitante, per la particolarità del tema il laboratorio vede la collaborazione con l’Ufficio Liturgico Diocesano, per questo sono invitati anche coloro che svolgono un servizio liturgico nelle nostre comunità.
Le due serate si svolgeranno presso la Parrocchia Santi Canziani Martiri nei giorni 4-5 settembre dalle ore 18.00 alle ore 22.00.
Le iscrizioni possono essere effettuate per e-mail all’indirizzo: catechistico@arcidiocesi.gorizia.it oppure tramite modulo elettronico che può essere visionato sul sito www.arcidiocesi.gorizia.it/catechistico.
È possibile iscriversi fino al 1 settembre.
La quota di partecipazione è di euro 15.00.

Fra’ Luigi Bertiè, direttore Ufficio catechistico diocesano