Costruire insieme un progetto per il futuro

Un doposcuola che vada “oltre” i compiti, che crei inclusività, educazione al rispetto, conoscenza verso “l’altro”, che aiuti i bambini e ragazzi a costruire un progetto per il loro futuro. Questa non è fantasia ma realtà, che prende vita quotidianamente in “Nonsolodoposcuola – L’arte di crescere”, progetto giunto ormai alla 12^ edizione messo in atto da La Ginestra Aps di Gorizia presso gli spazi della Fondazione Contavalle (ma non solo).
“In questi anni i ragazzi che hanno frequentato la nostra proposta sono stati quasi 500 – spiega Patrizia Corazza, referente del progetto -. “Nonsolodoposcuola” proprio perché, fin dall’inizio, avevamo capito che il semplice aiuto-compiti non era quello che volevamo, ma desideravamo creare una sorta di piccola comunità in cui i ragazzi potessero anche crescere dal punto di vista personale. I valori che vogliamo trasmettere sono quelli dell’interazione con gli altri, del rispetto, al riappropriarsi della comunicazione interpersonale. Non da ultimo, abituare i ragazzi al rispetto di chi fa più fatica e di chi è diverso in senso lato – religioso, culturale, etnico, fisico… -. Cerchiamo poi di aiutare i ragazzi a costruire un progetto per il loro futuro, prevenendo la dispersione scolastica e la povertà educativa. Questo è quello che differenzia Nonsolodoposcuola”.
Il progetto educativo accoglie nell’Anno scolastico 2024/25 ben 40 tra bambini e ragazzi dalla IV della Scuola primaria alla III della secondaria di primo grado. “Si cerca sempre di dare continuità ad un percorso, proprio perché per “cambiare un po’ la prospettiva” ai ragazzi c’è bisogno di tempi lunghi”, sottolinea la referente.
“Nonsolodoposcuola” svolge le sue attività dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17. “Da lunedì a giovedì si dedica prevalentemente il tempo ai compiti, iniziando però sempre con un’attività tutti insieme: se il tempo è bello si fa un gioco all’aperto, se il tempo è brutto si realizzano attività interculturali al chiuso – ad esempio è stata fatta un’attività sui dolci dei Paesi di provenienza di ognuno dei ragazzi e realizzato poi tutti insieme un cartellone – spiega Gioia Gabellini, referente ed educatrice -. Il venerdì pomeriggio invece si svolgono i laboratori, avvalendoci di alcuni professionisti esperti esterni. Quelli che recentemente hanno avuto più successo sono stati il Laboratorio teatrale e il Laboratorio di educazione motoria. Molti ragazzi infatti, provenendo da famiglie fragili, non hanno la possibilità di frequentare attività sportiva al di fuori di quella svolta a scuola e hanno assolutamente bisogno, in quella particolare fascia d’età, di muoversi. Avere un momento organizzato in cui stare insieme e fare delle attività è per loro molto importante ed è sempre una proposta molto gradita. Per quanto riguarda poi il teatro, all’ultimo spettacolo siamo riusciti a coinvolgerli tutti, dai più grandi ai più piccoli: ognuno ha avuto un ruolo specifico, non solo come attore ma anche operando nel backstage: c’è chi è stato addetto al sipario, chi alla scelta delle musiche, chi si è occupato delle scenografie… un modo questo per coinvolgere direttamente ciascuno, anche chi non se la sente di comparire in maniera diretta sul palco”.
Fondamentale quindi per la riuscita di “Nonsolodoposcuola” la presenza di professionisti. Oltre agli esperti per i Laboratori, il progetto si avvale anche della presenza di una psicologa che, come illustrato dalle referenti, coopera con gli educatori, in maniera tale da poter fornire loro strumenti idonei per poter agire direttamente con i ragazzi.
“Ci avvaliamo poi di 5 educatori – aggiungono – C’è un prima e un dopo Covid per quanto riguarda i volontari: all’inizio di questo progetto eravamo partiti con 22 volontari e 1 educatore; dopo la pandemia sono rimasti solo 2 o 3 volontari. C’è stata quindi la necessità di assumere educatori e questo ovviamente ha fatto alzare i costi di gestione di un servizio che, ricordiamolo, per le famiglie è completamente gratuito”.
Ecco quindi che, in questo contesto, i fondi 8xmille diventano essenziali per la riuscita del progetto e, soprattutto, per garantire continuità ai tanti ragazzi e alle tante famiglie che, di anno in anno, si affidano all’esperienza di “Nonsolodoposcuola”. “L’8xmille ci aiuta veramente tanto – sottolinea Corazza -. Per sostenere le attività del nostro doposcuola il suo sostegno è fondamentale, perché ci dà una garanzia ogni anno”.
Per poter offrire un’offerta così ampia, strutturata e gratuita, come La Ginestra Aps partecipiamo anche ai bandi emessi da Regione FVG, Fondazione Carigo, Fondazione Pittini, AcegasAps e Fondo di Beneficienza di Intesa San Paolo “un bando nazionale quest’ultimo, che ci rende particolarmente orgogliosi e soddisfatti; copriva però 3 annualità, quindi d’ora in avanti non avremo più questo contributo e quindi questo avrà delle ripercussioni sull’offerta. Ecco quindi che aiuti “sicuri” come proprio l’8xmille diventano vitali per un’offerta composita come la nostra”, rimarca la referente.
“Nonsolodoposcuola” infine ha, nel suo percorso, creato una bella e forte “comunità educante” intorno ai ragazzi. Come ricordato dalle due referenti infatti, “in questi ultimi anni c’è stata una grande collaborazione con le parrocchie cittadine e con l’oratorio San Luigi, cosa che ci ha concesso di ampliare l’offerta anche per quanto riguarda le attività estive che ci è possibile mettere in atto al termine dell’anno scolastico e attivare anche proposte innovative, come il Laboratorio di Street Art, con l’Associazione Macross, attraverso il quale si insegneranno tecniche artistiche non convenzionali ma anche sensibilizzeranno all’importanza del rispetto del patrimonio culturale urbano, delle cose comuni e al senso civico”.
Infine, ma non ultimo, in questa “comunità educante” anche le scuole, sempre coinvolte: “all’anno svolgiamo più di 120 colloqui con gli insegnanti e di questi diamo un riscontro ai genitori – illustrano Corazza e Gabellini -. Per i genitori stranieri ci facciamo anche aiutare da una mediatrice linguistica, a disposizione per i colloqui con i docenti, su richiesta.
Questo è importantissimo: il ruolo di “Nonosolodoposcuola” è infatti anche quello di essere un “ponte” tra le famiglie e le scuole per essere appunto tutti insieme parte attiva della ‘comunità educante’”.

Selina Trevisan