Il Calendario della Parola per riflettere sulla Pace

Il tema che quest’anno fa da filo conduttore al calendario diocesano della Parola è qualcosa che ci tocca e ci coinvolge nel profondo di ciascuno di noi. Si tratta della Pace e in questo lavoro vediamo che la Pace, come in una grande sinfonia, si coniuga con una miriade di ambiti in cui ogni persona viene a confrontarsi: partendo dalla relazione con Dio, passando alla giustizia, ai diritti umani, alla famiglia, al rispetto del creato… per giungere all’impegno che ogni donna e ogni uomo di buona volontà può mettere in pratica.
Accanto alla Parola di Dio che quotidianamente accompagna la crescita spirituale di chi utilizza il calendario, troviamo riportati brevi brani tratti dai messaggi che i papi, da Paolo VI a Francesco, hanno inviato al mondo in occasione della Giornata mondiale della Pace che si celebra il 1° gennaio di ogni anno.
Per questo lavoro sono stati coinvolti le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di I e II grado della nostra diocesi sia di lingua italiana che di lingua slovena, attraverso i loro docenti di Religione Cattolica.
Un grazie va a queste ragazze e ragazzi che hanno colto nelle parole dei pontefici l’azione dello Spirito Santo ed ai loro docenti che hanno saputo suscitare l’interesse e coinvolgerli in questo lavoro.
L’attività proposta ha permesso loro di approcciare e di conoscere questi preziosi documenti che presentano una grande freschezza e sono tuttora attuali nella difficile situazione in cui l’Europa, il vicino Medio Oriente ed il mondo intero sta vivendo.
Al termine della riflessione, giornalmente, ciascuno è invitato a rivolgersi al Signore della Pace con una sua preghiera personale.
La copertina raffigura un piccolo graffito che si trova sul monte Brestovec, di fronte al San Michele: “1917 Voliamo la pace”. Era la speranza di un anonimo soldato della prima guerra mondiale combattuta sul nostro territorio diocesano dal Carso alle sponde dell’Isonzo. Speranza supportata grazie anche alla presenza dei cappellani militari che attraverso la fede hanno condiviso nelle trincee le fatiche e le difficoltà dei soldati.
L’ignoto autore di quelle semplici parole di invocazione è lo stesso uomo o donna di oggi che si trova spesso silenziosamente a chiedere la pace in ogni parte del mondo coinvolto dalla guerra.
Alla vigilia di Go2025, che vede l’arcidiocesi tra i protagonisti di un avvenimento epocale come l’unione di Gorizia e Nova Gorica (città che erano divise da un confine) quale capitale transfrontaliera della cultura, ci auguriamo come quel piccolissimo graffito possa far riflettere sull’importanza della pace e sull’ “inutile strage” che è la guerra come aveva affermato papa Benedetto XV.
Ancora un grazie alla signora Angela Ceccotti per il lavoro di distribuzione del calendario.

Dionella, Francesca e Maria Serena