San Leopoldo: finalmente!
11 Gennaio 2016
E’ stata la riaperta chiesa di San Leopoldo ad ospitare il Te Deum, ultimo rito liturgico dell’anno voluto per ringraziare il Signore per l’anno appena trascorso.Una scelta non decisa dalla parrocchia per sottolineare ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, di come era attesa e importante la riapertura della chiesa per l’intera comunità cormonese. Gli ultimi lavori di messa in sicurezza della copertura dopo le pesanti infiltrazioni che l’avevano resa inagibile per quasi due anni hanno permesso che l’edificio venisse riaperto con la Messa prefestiva di sabato 27 dicembre, in cui si celebrava la Sacra Famiglia. I fedeli hanno riempito la chiesa, la cui porta è stata aperta da alcuni bambini permettendo così ai celebranti e ai fedeli di entrare e dare inizio alla messa, accompagnata dalla corale Sant’Adalberto.”Celebriamo oggi la festa della famiglia – ha detto il parroco mons. Nutarelli all’omelia – e contemporaneamente rientriamo in questa chiesa. Un parallelo tra i due concetti è inevitabile”. Il sacerdote ha fatto poi riferimento al salmo 84 “Beato chi abita nella tua casa, Signore”. “Speriamo di essere davvero beati noi che torniamo ad abitare in questa casa dopo così tanto tempo” ha sottolineato.L’immagine della chiesa come edificio può essere utile per capire meglio anche le nostre stesse vite: questa chiesa si è fermata, perché pioveva dentro, forse perché i lavori svolti in precedenza non avevano funzionato abbastanza”. “Quante volte, nelle nostre esistenze – ha proseguito -, ci capita di doverci fermare e iniziare daccapo mettendo a posto qualcosa che non funziona? Credo che prevenire sia meglio che curare: significa prendersi cura, spendere un po’ del nostro tempo affinché tutto vada per il meglio senza dover poi intervenire dopo con il doppio della fatica. A volte per aggiustare le cose non servono cinque minuti, ma tempo e pazienza. Così è stato anche in questo caso: ringrazio l’amministrazione comunale perché abbiamo lavorato in sinergia, ed anche questo è bello, perché testimonia che insieme si possono fare tante cose. In famiglia avviene lo stesso: in una coppia se ognuno pensa per sé non va bene, se pensiamo invece in sintonia, sì”. La funzionalità della chiesa si è subito dimostrata anche con la scelta di celebrare i funerali come avveniva prima della chiusura. I lavori alla copertura, svolti a cura della parrocchia grazie anche a un contributo del Comune di 10mila euro, dovranno essere completati in primavera con un intervento che sarà finanziato dall’amministrazione comunale, proprietaria dell’edificio già previsto nel piano triennale delle opere pubbliche.
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