“Ci troviamo nuovamente a volgere lo sguardo sui più poveri”

Torna anche quest’anno la Giornata mondiale dei Poveri. Recentemente il nostro arcivescovo Carlo, nel corso dell’inaugurazione dell’Emporio della Solidarietà di Cormòns, ha detto una frase che mi ha colpito molto: “È bello aprire un nuovo Emporio, perché dimostra l’attenzione e la cura del territorio e delle comunità verso chi è più svantaggiato. Sarebbe bello però, un giorno, anche poterne “festeggiare” la chiusura, perché significherebbe aver vinto la povertà”.
Ci troviamo quindi nuovamente qui, ancora una volta a volgere lo sguardo sui più poveri, in questa Giornata mondiale. Forse un giorno, finalmente, non ci sarà più bisogno di dedicare loro una giornata speciale, volta alla sensibilizzazione e all’attenzione. Quel tempo però sembra ancora lontano…
Quando si pensa alla povertà, spesso si immaginano scenari estremi: persone costrette a vagare senza riparo la notte, con vestiti laceri… molte volte però la povertà si cela anche in aspetti poco considerati.
C’è la povertà educativa, la povertà economica che, in maniera latente, colpisce sempre di più il “ceto medio” con l’innalzamento dei prezzi, c’è la povertà dei giovani, spesso senza punti di riferimento tra gli adulti, la povertà sociale, la povertà spirituale…
In occasione di questa VIII Giornata mondiale dei Poveri abbiamo deciso di indagare e approfondire queste diverse “sfumature” della povertà dando la parola ad esperti che, con le loro analisi e la loro esperienza, propongono una lettura diversa di quello che sta succedendo, proprio in questo momento, intorno a noi.
Desidero ringraziarli caldamente, anche attraverso queste pagine, per la loro disponibilità, per l’entusiasmo con cui hanno risposto alla nostra proposta e per l’attenzione e la cura che hanno riposto nella stesura e analisi delle tematiche loro proposte. Abbiamo deciso di proporre questi approfondimenti attraverso le pagine di Voce Isontina, non solo per la bella collaborazione instaurata da tempo con il nostro settimanale diocesano, ma anche e soprattutto per il suo impegno costante nell’affrontare le tematiche più urgenti ed emergenti, con attenzione e affidandosi a voci esperte.
Inoltre, in un’epoca caratterizzata dalla velocità, dall’informazione “sfuggente”, abbiamo pensato che la scrittura e la lettura su carta stampata offrono la possibilità di soffermarsi maggiormente sulle parole, sui concetti, metabolizzandoli, facendoli propri e, perché no, conservando magari queste pagine per rileggerle nuovamente in un momento successivo e vedere se, in qualche modo, possa essere cambiato qualcosa, non solo nel “mondo esterno”, ma anche dentro di noi, nel nostro modo di recepire le analisi proposte.
Vi auguriamo quindi una buona lettura, che speriamo possa lasciare un segno positivo nelle vostre vite.

diacono Renato Nucera, direttore Caritas diocesana

(Foto Calvarese/SIR)