Ricordati i soldati sepolti nel cimitero militare di Brazzano

Nelle diverse cerimonie svoltesi nei giorni scorsi per commemorare i soldati morti durante le guerre del Novecento, menzionata anche quella celebrata nel piccolo cimitero militare di Brazzano.
Qui, a cura della Società Cormonese Austria, è deposta una corona di alloro con i colori delle cinque bandiere nazionali dei 540 soldati morti nella Prima guerra mondiale o nel campo di prigionia di Brazzano e sepolti nel camposanto della frazione cormonese.
Sotto le centinaia di croci bianche e nell’ossario da 106 anni, uniti nella morte, sono conservati i resti di 150 soldati russi, 12 serbi, 2 romeni deceduti nel campo di prigionia. E idealmente vengono ricordati anche i 160 militari italiani morti in prigionia inumati prima nel cimitero di Cormons e poi traslati nell’ossario di Oslavia.
Ma a Brazzano sono sepolti anche 136 soldati austro ungarici e due tedeschi, dei quali 58 sono ignoti, per la maggior parte riesumati, nel 1918, dai cimiteri sparsi per il Collio e la valle dell’Isonzo.
Con lo spostamento a Brazzano dell’ossario militare dal cimitero di Cormons sono state portate le spoglie di altri 240 soldati austro ungarici.
Durante la cerimonia – presenti il sindaco di Cormons Roberto Felcaro, il consigliere regionale Diego Moretti e rappresentanze di associazioni d’arma – in un breve intervento il presidente della Società Cormonese Austria Giovanni Battista Panzera, ha sottolineato come “in questa giornata del ricordo, è doveroso non dimenticare i nostri 216 cormonesi che con divisa austro ungarica non ritornarono alle proprie case ma sono rimasti sparsi in 76 piccoli cimiteri siti lungo l’allora fronte russo a volte senza un nome sulla croce”.