Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

“Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio (cfr 1 Pietro 2, 9)”. Questo appello costituisce il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che sarà celebrata dal 18 al 25 gennaio. Come ogni anno, il tema è presentato con un messaggio scritto congiuntamente dai responsabili delle Chiese cristiane in Italia e quest’anno porta la firma di monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, del pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e del Metropolita Gennadios, arcivescovo della sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta ed Esarcato per l’Europa Meridionale. “San Pietro apostolo scopre una grande verità – scrivono i leader delle Chiese -: Molti di coloro che costituivano la Chiesa primitiva e che provenivano specificamente dal mondo pagano, prima dell’incontro con il Vangelo non erano il popolo di Dio, che diventa tale con la chiamata ricevuta. Un tempo essi non erano il suo popolo, ora invece sono il popolo di Dio. Un tempo essi non avevano la sua misericordia, ora, invece, hanno ottenuto la misericordia di Dio. Un tempo essi non avevano la grazia di Dio, ora, invece, sono benedetti e hanno la grazia di Dio”. “Dio ci ha scelto, senz’altro, non come privilegio – proseguono i rappresentanti delle Chiese -, non perché noi siamo cristiani degni, non perché ne abbiamo diritto. Certamente ci ha scelto per raggiungere uno scopo”: “Annunziare a tutti le sue opere meravigliose”. “Malgrado, allora, il fatto che i cristiani appartengono a diverse tradizioni – si legge ancora nel messaggio -, la Parola di Dio, su cui pregano, studiano e riflettono è fondamentale in una comunione, per quanto incompleta”. Nel messaggio si invitano le Chiese e le Comunità cristiane a ricordare nella Settimana di preghiera “tutti i martiri cristiani appartenenti alla Chiesa cattolica romana, alla Chiesa ortodossa, alla Chiesa luterana, alla Chiesa battista. Dio doni riposo alle loro anime. Amen!”.La Settimana di preghiera sarà preceduta dalla XX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei che si celebra il 17 gennaio ed avrà quest’anno per tema: “Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”.”Dal fecondo dialogo da noi intrapreso, dalla ricerca di valori morali e spirituali condivisi nei quali operare in sintonia, ci auguriamo – hanno scritto nel loro messa messaggio – possa scaturire una positiva testimonianza di fede, una fede suscettibile di restituire speranza e di rivolgere nuovamente i cuori di molti verso l’Eterno proprio perché ispira messaggi di vita e di pace”. La Giornata di dialogo vivrà il suo apice con la visita il 17 di papa Francesco alla Sinagoga di Roma.

Gli incontri in diocesi

In diocesi la Settimana di preghierasi articolerà in due momenti.Martedì 19 alle 20.30 nella chiesa di S. Rocco di Gorizia, cristiani delle diverse confessioni pregheranno insieme chiedendo al Signore di aiutarli a superare le differenze arricchendosi nella diversità. Saranno presenti mons. Cabass per i Cattolici, il Pastore Fornerone per gli Evangelici ed il Pope Deac per gli Ortodossi.Al secondo incontro, che avrà luogo venerdì 22 alle 20.30 presso la sala Incontro della parrocchia S. Rocco dialogheranno il prof. Federico Grosso, docente presso la Facoltà teologica del Triveneto e il pastore Paolo Ricca, già docente presso la Facoltà Valdese di Roma sul tema “Dalla divisione alla ’Diversità riconciliata’: sarà questa l’unità cristiana possibile?”La settimana dell’ecumenismo sarà preceduta domenica 17 alle 17.30 presso la sala della Fondazione Carigo in via Carducci dalla celebrazione della XX^a giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei con un incontro fra il rabbino Hariel Haddad della Sinagoga di Lubiana ed il prof. don Santi Grasso sulla misericordia nella tradizione ebraico-cristiana.