Giubileo dei ragazzi: di cosa avere veramente paura…

Nella storia recente della Chiesa ci sono stati appuntamenti per diverse categorie di persone.Ormai da trent’anni le Giornate Mondiali della Gioventù ritmano i calendari della Pastorale Giovanile di tutto il mondo. Durante il Giubileo del 2000 c’era stato un appuntamento per i bambini e più volte i papi hanno incontrato i fanciulli. Per la prima volta, in questo Giubileo della Misericordia, viene prestata attenzione ad un’età importantissima e delicatissima com’è l’adolescenza. Certo non sono mancati degli incontri per gli adolescenti, ma perché parte di qualche associazione o in quanto studenti, non perché adolescente… Non è facile lavorare con la fascia di età 13-16 anni, ma molto spesso è proprio in questo periodo della vita che si hanno le intuizioni che in maniera embrionale cominciano a plasmare il futuro degli uomini e delle donne di domani. Per questo è da accogliere con grande gioia e con entusiasmo la convocazione al Giubileo dei Ragazzi che si vivrà a Roma dal 22 al 25 del prossimo mese di aprile. Chiaramente non è un grande evento che permette di risolvere l’attenzione e la cura educativa per questa fase della vita, ma può essere l’occasione per aprire una riflessione più profonda nelle nostre comunità. In alcune parrocchie è già stata fatta la proposta di partecipare a questo evento con il gruppo diocesano. Anche se i ragazzi erano molto contenti della possibilità, diversi genitori si sono tirati indietro perché spaventati dal rischio terrorismo che si respira nell’aria. Certo bisogna avere paura del terrorismo e bisogna essere prudenti… ma credo che ci sono dei pericoli ancora più grandi rispetto al frequentare una città per qualche giorno nel corso di un grande evento. Mi sembra un rischio molto più grande che i nostri ragazzi diventino incapaci di vivere relazioni reali perché illusi di avere molte relazioni se hanno tanti “amici” su Facebook. Mi sembra un pericolo più realistico preservarli a tutti i costi dalla fatica fisica, dall’assenza di comodità e dalla fatica della frustrazione che li illude adesso di essere capaci di tutto, ma che li rende estremamente vulnerabili ai fallimenti. Mi sembra molto più preoccupante non offrire l’occasione di incontrarsi con altri ragazzi provenienti da altre parti d’Italia e da altre parti del mondo, perché senza l’incontro diretto andremo sempre più verso un mondo   caratterizzato dalla paura reciproca e da un scontro violento con l’altro. Mi spaventa la prospettiva di privare i nostri giovani di occasioni educative nel tentativo di proteggerci dalle nostre ansie di adulti che non riescono a governare un mondo che abbiamo costruito. Mi terrorizza che i nostri ragazzi non si confrontino con il vangelo della Misericordia, presentato con un linguaggio adatto alla loro età, perché senza incontro con la Misericordia varrà solamente la legge del più forte (e non sempre continueremo ad essere dalla parte dei più forti).Proprio per permettere una partecipazione ampia è stato anche prolungato il tempo per dare la propria adesione a questa iniziativa. Si è cercato anche di contenere al massimo i costi limitando a 150 euro la quota richiesta per la partecipazione. Per i gruppi delle parrocchie/associazioni ci sarà tempo fino alla fine di febbraio per iscriversi. Tutte le informazioni possono essere trovate sul sito www.gopagio.org.