Il ricordo del Pirata
22 Febbraio 2016
Domenica 14 febbraio per gli appassionati delle due ruote spinte solo dalle gambe e null’altro resta una data che porta a ricordare uno dei più grandi ciclisti della storia: Marco Pantani “il pirata” soprannominato così per via della bandana che copriva il suo capo pelato. Della sua tragica fine in una stanza d’albergo si è già parlato e si continua a farlo, spesso a sproposito; non c’è nessuna certezza su come sia avvenuto il decesso e chissà se mai arriveremo alla verità su questa vicenda.Noi vogliamo solo ricordare l’atleta che fra il 1997 al 2000 ha fatto impazzire di gioia e innamorare l’Italia intera; un atleta che del coraggio aveva fatto la sua bandiera. Milioni di italiani seguivano ogni pomeriggio le tappe con arrivo in alta quota prima del Giro e poi del Tour, ben sapendo che da li a poco qualcosa sarebbe successo, Pantani avrebbe combinato una delle sue appena la strada avrebbe iniziato a salire. Uno che riesce a vincere 6 tappe del Tour de France fra cui quelle più importanti di montagna (come il Mont Ventoux o l’Alpe d’Huez e Le duex Alpes), entra di diritto nell’olimpo di questo sport. Senza dimenticare ovviamente il suggello con la vittoria del Tour stesso nel 1998 che ha fatto il paio con un Giro d’Italia vinto due mesi prima dopo averlo dominato come sempre in salita con due vittorie a Montecampione e sul Piancavallo. Marco Pantani è stato capace di attrarre a se tutti i tifosi in maniera indistinta anche perchè non ha vissuto i periodi degli eterni duelli fra ciclisti come fu ai tempi di Coppi e Bartali, Moser e Saronni oppure fra Bugno e Chiappucci… : non c’era effettivamente nessuno capace di contrastarlo fra le strade di casa o in quelle d’Europa. Purtroppo la sua carriera – costellata da gravi infortuni e squalifiche – è stata troppo breve, condensando i momenti più belli in 5 anni di vittorie e imprese dal 1996 al 2000. Mi fa piacere ricordarlo in questo modo: niente si potrebbe aggiungere a quanto è già stato detto e scritto. Solo un pensiero per un eroe sportivo che avrebbe meritato molto di più dalla vita. Ciao Pirata.
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