Cormòns attende la festa in onore di Sant’Adalberto

Sarà padre Enzo Poiana, rettore della basilica di Sant’Antonio di Padova, a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica in occasione del patrono Sant’Adalberto. La cerimonia è in programma sabato 23 aprile, alle 18.30, in duomo, con la partecipazione dei sacerdoti del decanato, delle autorità locali e dei rappresentanti delle associazioni di volontariato cittadine. La liturgia sarà accompagnata dalla corale Sant’Adalberto e al termine della celebrazione sarà conferito il “Premio Sant’Adalberto”. Alle 19.30, al Centro Pastorale “Monsignor Trevisan”, sarà piantumato un albero in ricordo di Sandro Feresin; seguirà poi la festa della comunità.Le manifestazioni per ricordare Sant’Adalberto inizieranno già domenica 17 con la “Festa della famiglia”. Alle 18.30 in duomo sarà celebrata una messa di ringraziamento presieduta da don Mario Malpera, che in questi mesi ricorderà il suo 50.mo anniversario di ordinazione sacerdotale. Don Mario ha lasciato vivi ricordi nella comunità cormonese essendo stato per sette anni, dal 1966 al 1973, vicario cooperatore. Alla Festa della famiglia saranno ricordate in particolare le famiglie che quest’anno vivono l’anniversario dei 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35, 40, 45, 50, 55, 60, 65 anni di matrimonio.Mercoledì 20 aprile al santuario di Rosa Mistica, alle 20.30, conferenza storico-culturale su “Le suore della Provvidenza a Cormòns- 150 anni di storia cormonese” a cura di Giovanni Battista Panzera e Franco Femia.Venerdì 22, alle 18.50, all’Oasi della Misericordia a Rosa Mistica saranno cantati i Primi Vespri di Sant’Adalberto presieduti da monsignor Michele Centomo, parroco di Aquileia. Le manifestazioni patronali si concluderanno sabato 30 con il musical “Aggiungi un posto a tavolo”, che sarà presentato alle 20.30 al Teatro Comunale dal gruppo dei Rompiscena. Lo spettacolo sarà replicato domenica 1° maggio, sempre al Teatro Comunale.Sant’Adalberto martire è venerato a Cormòns probabilmente già dalla metà del XIII secolo anche se la prima citazione  la si trova in documento del 1326. Adalberto, nato in Boemia a metà del X secolo, fu vescovo di Praga; si fece benedettino e per sette anni visse in un monastero in Italia. Rientrato a Praga nel 995, si adoperò per la diffusione del Cristianesimo nelle regioni pagane della Prussia. Fu ucciso da un gruppo di soldati il 23 aprile 997. Le sue spoglie, dopo che erano state sepolte in un primo tempo a Gniezno, dal 1038 si trovano ora nella cattedrale di San Vito a Praga.Perché festeggiare il patrono? “L’icona che raffigura Sant’Adalberto – spiega il parroco don Paolo Nutarelli – nostro patrono, che ci accoglie ogni volta che entriamo in duomo, bene spiega il senso profondo di questa nostra festa. Adalberto stringe a sé il nostro duomo, simbolo per eccellenza della comunità cristiana, che qui vive la sua fede nel Signore da tantissimi secoli. Festeggiare il patrono – afferma don Paolo – è sentirsi parte viva di una comunità che abita un territorio, questa nostra cittadina con il suo monte Quarin e le sue bellezze naturali. Festeggiare il patrono è affidare al Signore, per intercessione di Adalberto, vescovo e martire, le nostre famiglie e con esse tutte le situazioni di difficoltà che viviamo”.