La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati
9 Maggio 2016
La Liturgia della Parola «manifesta il mistero della redenzione e della salvezza» (OGMR, 55). È quindi annuncio efficace della salvezza, perché Gesù Cristo è presente nella sua parola: «è lui che parla quando nella Chiesa si leggono le Scritture» (SC 7). Come insegna Benedetto XVI, la sacramentalità della Parola si deve comprendere «in analogia alla presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino consacrati. Accostandoci all’altare e prendendo parte al banchetto eucaristico noi comunichiamo realmente al corpo e al sangue di Cristo. La proclamazione della Parola di Dio nella celebrazione comporta il riconoscere che sia Cristo stesso ad essere presente e a rivolgersi a noi per essere accolto […]. Cristo, realmente presente nelle specie del pane e del vino, è presente, in modo analogo, anche nella Parola proclamata nella liturgia. Approfondire il senso della sacramentalità della Parola di Dio, dunque, può favorire una comprensione unitaria del mistero della Rivelazione in “eventi e parole intimamente connessi” (DV, 2), giovando alla vita spirituale dei fedeli e all’azione pastorale della Chiesa» (Verbum Domini, 56). La proclamazione-ascolto della parola di Dio è quindi ad un tempo annuncio, invocazione ed esperienza di misericordia (cf. Dt 4,32-33). Di questa prima parte della Messa desideriamo semplicemente attirare l’attenzione su una formula, che potrebbe sfuggire perché pronunciata a bassa voce dal sacerdote, ma che esplicita quanto affermato sopra. Il sacerdote, proclamata la pagina del Vangelo, bacia l’Evangeliario e dice: «La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati». La parola del Vangelo appare nel suo valore di purificazione. Per di più la formula è al plurale, riguarda quindi tutti coloro che hanno ascoltato la proclamazione della pericope evangelica. L’appello alla conversione e alla riconciliazione proviene dalla parola di Dio. Accostarsi ad essa con fede nella celebrazione liturgica o nella lettura e meditazione personale è incontrarsi con l’iniziativa di Dio, che offre la grazia della riconciliazione a coloro che sono disposti a riconoscersi peccatori pentiti e a concretizzare tale pentimento nella confessione sacramentale. Alla proclamazione delle letture segue l’omelia. Per certi aspetti anch’essa è annuncio della misericordia di Dio, se il compito del predicatore, come scrive papa Francesco in Evangelii gaudium, è far sì che il popolo di Dio si senta in mezzo a due abbracci: quello «battesimale che ci ha dato da piccoli il Padre» e «quello del Padre misericordioso che ci attende nella gloria» (n. 144).
Intenzioni di preghiera
Proponiamo due intenzioni dedicate al Congresso eucaristico che possono essere inserite nella Preghiera dei fedeli in preparazione all’incontro nazionale di Genova.- Perché la Chiesa, che ogni giorno spezza il Pane della Vita, diventi grembo fecondo di amore, di luce e di misericordia, per quanti hanno fame e sete di Dio. Preghiamo…- Perché dal Congresso Eucaristico molti giovani condividano il desiderio di Dio di “sfamare” le folle e rispondano alla Sua chiamata, affinchè il mondo creda e si trasformi in una Eucaristica vivente. Preghiamo…
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