Cervignano: A.A.A futuro cercasi per l’interporto

L’interporto di Cervignano, per i più, rappresenta un’opera incompiuta. Se consideriamo i posti di lavoro che questa infrastruttura ha garantito a Cervignano e alla Bassa friulana questo è certamente vero. Ma se si cerca di vedere le sue prospettive, questo può rappresentare un volano a vantaggio per il miglioramento dei traffici nella nostra regione. Sono del 1998, i primi interventi, con una cifra complessiva pari a 61 milioni di euro. Prossimamente si prevede la realizzazione di 200 mila metri quadrati di magazzini coperti, ma attualmente si sta cercando una collaborazione con il porto di Trieste e quello di Monfalcone. È innegabile che questo può rappresentare il futuro per l’interporto. Il piano di sviluppo dell’interporto, che sorge su un’area di circa un milione di metri quadrati, prevede anche l’ultimazione dell’importante collegamento con la variante alla regionale 352 che, dalla frazione di Strassoldo, giunge all’interporto. Attualmente ci sono ancora 11 milioni di euro da poter impiegare. E’ previsto un ulteriore allargamento dell’area interportuale su circa 500 mila metri quadrati, metà sarà dotata di strutture coperte. Ma c’è l’importante questione dello scalo ferroviario, che oggi risulta veramente poco utilizzato. È innegabile che si deve puntare a favorire il potenziamento della ferrovia, intervenendo con progetti ad hoc per rendere il trasporto via ferro concorrenziale rispetto alla strada. C’è poi l’autorità portuale, che sta intervenendo sul porto di Trieste e, al tempo stesso, vuole intervenire all’interporto, per farne un’infrastruttura che possa divenire un unicum con il porto giuliano. Analogo interesse giunge da Rfi (Rete ferroviaria italiana). Soltanto con un progetto di sinergie a livello regionale si potranno apprezzare dei frutti che possano andare a vantaggio dell’intero ambito di Bassa friulana in primis, ma anche a livello regionale.