Le filastrocche raccontano la società multietnica
20 Giugno 2016
Siamo agli sgoccioli di questa annata scolastica, ed è tempo di “tirar le somme” su quello che durante l’anno si è fatto, perciò è tempo di “saggi finali”. La scuola primaria di Ruda “Padre Maria Turoldo”, assieme all’Associazione Pro Musica ne ha proposto uno veramente significativo. Tutto nato grazie ad un progetto realizzato e gestito dalla professoressa Annalisa Ponton che ha coinvolto tutte le cinque classi della scuola in due tipi di attività. In dieci lezioni la classi 4^ e 5^ sono state interessate, per il secondo anno consecutivo, nell’apprendimento delle nozioni teoriche musicali di base e nella pratica di tre strumenti: pianoforte, chitarra e flauto dolce. I ragazzi diretti dal professor Gabriele Zimolo ed alla professoressa Eliana Cargnelutti, hanno potuto così esibirsi in gruppi di 6 o anche di 12 esecutori, presentando al folto pubblico accorso ben 7 brani musicali. Un grande lavoro di apprendimento delle tecniche basilari necessarie all’approccio a questi strumenti, ma anche e soprattutto all’ascolto di se stessi e dei propri compagni per fare musica assieme. Il progetto forse più originale però e frutto della ricerca che la professoressa Ponton conduce da tre anni, nell’ultimo dei quali anche all’interno della scuola Primaria di Ruda, e che ha visto coinvolte tre classi: le filastrocche, in friulano e non solo. Dopo aver messo a confronto l’idioma locale con quello di alcune regioni dell’Africa, l’anno scorso, grazie appunto ad alcune filastrocche, conte e canzoni – gioco, quest’anno i bimbi di 1a, 2a, e 3a hanno appreso quelle provenienti da Albania, Serbia, Bosnia, Macedonia, Ungheria e Colombia, nazioni presenti, in qualche modo, all’interno della scuola stessa. Sono state create delle melodie, ispirate dalla metrica dei testi e delle filastrocche, e così i bambini si sono potuti esibire in un repertorio molto ricco, sia in termine quantitativo, che culturale, scoprendo spesso delle incredibili similitudini tra queste lingue e la loro lingua madre. Questo secondo progetto ha visto infine l’esibizione anche della 4^ e della 5^ in una versione corale quantomeno inedita ed originale di “Ursula Parusula”; alla fine di questa ultima esibizione si è scatenato un uragano di applausi, che hanno reso felici alunni insegnanti, una implicita approvazione del lavoro fatto.
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