Dare Carne alla Parola: i linguaggi della catechesi
11 Luglio 2016
La quattro giorni di formazione per catechisti, educatori e animatori si svolgerà dal 29 agosto al 1 settembre presso il Ricreatorio Galupin di Romans d’Isonzo. Si tratta di una nuova tappa, in linea con quanto abbiamo vissuto nell’ultimo anno. L’Assemblea Diocesana 2015, attraverso l’intervento di fratel Enzo Biemmi – Rinnovare l’iniziazione cristiana per rinnovare le nostre comunità in stile missionario – e le sfide emerse dall’indagine realizzata dall’Ufficio Catechistico, avviava una riflessione e un confronto sull’iniziare alla fede in chiave di pastorale generativa. Il Centro Pastorale Diocesano, partendo dal presupposto che il soggetto dell’iniziazione cristiana è la comunità, la quale parla con tutto quello che è e annuncia il vangelo con le sue parole e soprattutto con la vita – “Prima sono i catechisti e poi i catechismi; anzi, prima ancora sono le comunità ecclesiali” (DB 200) -, organizzava tre serate formative per i C.PA.PA, allargate ai catechisti, e tre mattinate di aggiornamento clero sulla maternità di una Chiesa che genera nuovi cristiani. A questi momenti di formazione le comunità erano invitate a operare un ulteriore approfondimento servendosi di alcune schede di lavoro. Ricordiamo brevemente le tematiche di questi tre appuntamenti. Don Ivo Seghedoni – Il rinnovamento dell’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi: l’esperienza di una Chiesa diocesana. Motivi, processi ed esiti del cambiamento di prospettiva e di azione -, presentandoci il Metodo a 4 tempi, aveva come obiettivo quello di suscitare il desiderio di cambiamento, osservando come in altre diocesi sia stato possibile un processo di rinnovamento. Padre Francesco Rossi – La richiesta del Battesimo nei ragazzi e negli adulti: il modello catecumenale nella prassi di una Chiesa diocesana. Le fonti del Magistero e della liturgia (Note CEI, RICA, ecc.) -, esponendo il catecumenato dei ragazzi e degli adulti, indicava come il catecumenato rappresenti il modello di ogni percorso di iniziazione cristiana. Don Giuseppe Laiti – L’iniziazione cristiana come opera ecclesiale: il coinvolgimento dei genitori e dei diversi soggetti della comunità nella generazione dei nuovi cristiani -, soffermandosi sull’aspetto educativo, metteva in luce le figure che maggiormente sono coinvolte all’interno di un itinerario di iniziazione cristiana.L’ufficio Catechistico Diocesano viaggiava operando sulla stessa lunghezza d’onda. A settembre dello scorso anno veniva proposta a Romans d’Isonzo un percorso formativo per operatori pastorali – Iniziazione Cristiana: una Chiesa che genera e rigenera se stessa – che mettesse a tema l’identità dell’iniziazione cristiana, la comunità credente quale soggetto che genera alla fede e si rigenera nella fede, il ruolo dei genitori nell’educazione alla fede dei loro figli. Nell’ottobre del 2015 veniva attivato il laboratorio 6-8 anni, coinvolgendo le catechiste di cinque parrocchie: San Rocco di Villesse, Santa Maria Annunziata di Romans d’Isonzo, Santi Ilario e Taziano Cattedrale di Gorizia, Santi Vito e Andrea di San Vito al Torre, Unità pastorale dei Salesiani di Gorizia. Questo laboratorio aveva l’obiettivo di creare un cammino per i bambini di 6-8 anni, proponendo delle piccole iniziative pratiche per coinvolgere i genitori. Guardando al catecumenato come modello si tratterebbe della fase di prima evangelizzazione ed è una prima risposta al vuoto diocesano in questa fascia d’età.Convinti della necessità e dell’importanza di avere figure adulte dalla fede adulta per far crescere al meglio quella delle nuove generazioni e soprattutto consapevoli del ruolo centrale che rivestono i genitori nell’educazione alla fede, nel gennaio di quest’anno veniva avviato un laboratorio per catechisti, con lo scopo di elaborare un itinerario per accompagnare genitori a riscoprire la loro funzione di educatori alla fede e a riprendere in mano il loro cammino di fede.L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi e l’accompagnamento dei loro genitori nella riscoperta della fede e nell’azione educativa richiede preparazione, considerazione dei destinatari, dei loro percorsi di vita e di fede e attenzione al contesto. Gli itinerari con i bambini e con i genitori devono introdurre al Mistero, sperimentato, celebrato, compreso e vissuto. Appare chiaro che uno dei compiti più urgenti è il recupero di tutta l’armonica dei linguaggi della fede e quelli umani. La quattro giorni di formazione a Romans d’Isonzo, aperta ai catechiste/i, educatori e animatori, diaconi e presbiteri, ha l’obiettivo di far riscoprire e sperimentare alcuni linguaggi di relazione per poter vivere l’incontro di Gesù nella Chiesa. Affronteremo tre di questi linguaggi. Nella sinfonia di questi linguaggi un posto particolare deve essere attribuito al linguaggio narrativo. Tutta la storia della salvezza è un grande racconto che esprime il desiderio di Dio di entrare in relazione con la sua creatura. Don Marco Sanavio, direttore Ufficio pastorale per le comunicazioni sociali della diocesi di Padova, ci introdurrà all’approccio narrativo lunedì 29 agosto.Il secondo giorno, martedì 30 agosto, porremmo la nostra attenzione sul linguaggio cinematografico, presentato dalla dott.ssa Arianna Prevedello, responsabile progetti dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova ed esperta di cinema e spettacolo. Il cinema può costituire il luogo e lo spazio per una riappropriazione simbolica del linguaggio della fede. Può rivelarsi quell’opportunità capace di creare dialogo, confronto, dibattito, arricchimento per una crescita umana e cristiana.Nel terzo giorno, mercoledì 31 agosto, ci confronteremo con il linguaggio dell’arte. Saremo aiutati da don Antonio Scattolini del Servizio per la Pastorale dell’Arte Karis e da molti anni impegnato nell’offrire motivazioni e metodo per percorsi di catechesi con l’arte.Siamo sempre più convinti che il linguaggio dell’arte è strumento valido e necessario per trasmettere la fede. C’è lo insegna la storia millenaria della Chiesa. Quella stessa storia di fede che ci consegna i battisteri delle nostre Chiese, luogo dove Dio ci ha generati alla fede. Sarà, quindi, questa l’occasione in cui verrà presentato l’esito del progetto “I nostri Battisteri”, ricerca che ha lo scopo di riscoprire e valorizzare i battisteri delle nostre chiese.Giovedì 1 settembre ci condurrà in questo viaggio la dott.ssa Barbara Tomat, coordinatrice dell’Ufficio scuola della nostra diocesi.Inoltre, alla quattro giorni formativa sarà possibile ritirare il materiale relativo al percorso dei fanciulli 6-8 anni e quello parallelo per l’accompagnamento per i genitori.IscrizioniLe iscrizioni possono essere consegnate alla sig.ra Francesca presso la Curia di Gorizia tel. 0481 597620 (via Arcivescovado, 2-34170 Gorizia) dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.30.Oppure per e-mail: catechistico@arcidiocesi.gorizia.it.Oppure tramite modulo elettronico dal sito www.arcidiocesi.gorizia.it/catechistico. È possibile iscriversi fino al 24 agosto 2016. La quota di partecipazione è di euro 25.00.
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