Palestra di relazioni
19 Settembre 2016
Vivere la vita, meravigliandociDopo alcuni campi ACR, ho potuto finalmente partecipare al mio primo campo ACG. Devo essere sincera, all’ inizio ero un po’ titubante perché nessuno del mio gruppo era riuscito a venire. Mi sono dovuta ricredere poco dopo essere arrivata a Casadorno. Ho stretto amicizia con nuovi ragazzi che non conoscevo, e ho avuto occasione di rivedere le persone che avevo già conosciuto ai precedenti campi ACR. Sono state tante le esperienze che mi hanno coinvolta maggiormente. Dalla adorazione eucaristica, alla confessione passando per la gita al lago di Bordaglia.Quella che mi è piaciuta maggiormente è stata quella di martedì 2 Agosto. La domanda del giorno era ’Cosa mi meraviglia?’. Don Michele quella mattina, durante la preghiera prima di colazione, ci ha detto: ’Mi auguro che oggi vi scendano le lacrime!’. Io mi ero incuriosita non poco a quelle parole. Poco dopo ho capito tutto.Gli educatori hanno consegnato a ciascuno di noi una busta con sopra scritto il nostro nome e ognuno di noi ha riconosciuto la scrittura dei propri genitori. Leggendo quella lettera mi sono emozionata anche io come tutti gli altri miei compagni. Abbiamo capito che dobbiamo vivere la vita meravigliandoci anche delle cose che possono sembrare banali.Un altro campo è trascorso. È stata una settimana intensa ma veloce, forse troppo, ma una settimana in cui sento di essere cambiata, di aver fatto nuove scoperte e amicizie.
Anna Pia CappelliGradisca d’Isonzo/Sagrado
Un’esperienza da vivereDurante la settimana dal 31 Luglio al 7 Agosto, io ed una cinquantina di ragazzi/e (tra cui gli educatori e gli assistenti diocesani) provenienti da varie parrocchie della diocesi di Gorizia, abbiamo partecipato al campo di Azione Cattolica Giovanissimi. Durante le giornate venivamo seguiti nelle nostre attività e giochi dai vari educatori e dagli assistenti diocesani (don Michele e suor Doriana; i pasti venivano preparati e cucinati dagli immancabili cuochi. Tutte queste persone hanno avuto un ruolo a dir poco essenziale all’interno del campo e lo hanno svolto sempre in modo impeccabile in modo che tutti i momenti della giornata e le varie attività fossero ben organizzati e coinvolgenti.La giornata iniziava con la sveglia alle 7.30 seguita dalla preghiera mattutina, dalla colazione e dallo svolgimento delle pulizie e dai vari servizi, dopodiché iniziavano le vere e proprie attività. Queste si svolgevano divisi in gruppi e avevano tutte come argomento principale una frase e un hashtag (i quali cambiavano giorno dopo giorno). Durante le attività venivamo guidati dagli educatori i quali utilizzando come metafora i social ci guidavano nella riflessione riguardante la frase della giornata che aveva come tema il TEMPO, il tempo che dedichiamo e noi stessi, alle nostre relazioni con gli altri e al nostro rapporto con Dio. Nonostante le attività avessero spesso argomenti complessi, le riflessioni non risultavano mai difficili ed erano comprensibili da tutti rimanendo sempre interessanti e coinvolgenti. Una volta concluse le attività c’era il pranzo e il momento libero in cui noi ragazzi potevamo giocare. Nel primo pomeriggio eravamo tutti impegnati nel grande gioco il cui tema della settimana erano le mini Olimpiadi in cui le varie squadre (rappresentanti piccoli stati che solitamente non partecipano alle olimpiadi) dovevano mettere assieme i propri talenti in varie prove per poi ottenere delle medaglie. I giochi sono stati sempre divertenti e sono riusciti a essere sempre ben organizzati anche nei casi in cui il tempo è stato piovoso.Conclusi i giochi la giornata proseguiva con il laboratorio nel quale noi ragazzi eravamo coinvolti nel concreto attraverso canzoni, video, testimonianze, analisi del padre nostro e soprattutto la creazione di alcuni particolari orologi. Le attività del laboratorio venivano svolte da ciascun gruppo a rotazione in modo che ogni giorno ci fosse un lavoro diverso. Questo ci ha permesso di dare frutto alle riflessioni svolte durante la mattinata in modo molto più concreto aiutandoci ancora di più nella comprensione degli argomenti della giornata.Una volta concluso il laboratorio ci si ritrovava per la cena, si trascorreva un po’ di tempo libero e poi si teneva il gioco serale che era separato dai giochi e dalle attività della giornata e che quindi permettevano di distrarci e divertirci. Finiti i giochi si passava alla preghiera serale e alla buonanotte. Inoltre durante la giornata di mercoledì tutti assieme abbiamo affrontato la camminata, è stata un’esperienza molto importante in quanto ha impegnato fortemente tutti i ragazzi, soprattutto quelli che magari avevano particolari difficoltà durante la salita, ci ha permesso di rafforzare molto il gruppo e ci ha insegnato il valore della fatica al fine di raggiungere in traguardo comune.Tutte le giornate sono state l’una diversa dall’altra e molto impegnative e intense, sia a livello fisico che emozionale e hanno permesso ai ragazzi di trascorre un bellissimo tempo in compagnia tra giochi, divertimento, ma anche riflessione e rafforzamento spirituale. È stata un’esperienza decisamente positiva su tutti i punti di vista che mi ha certamente permesso di crescere e far nascere nuove amicizie.È stato decisamente un evento che consiglierei a chiunque di fare e che scuramente rifarei. Gli educatori sono sempre stati gentili, sorridenti e pronti a farci divertire, sono state delle figure autoritarie e allo sesso tempo amiche e simpatiche. Don Michele ci ha accompagnato in ogni giornata guidandoci dal punto di vista spirituale e morale standoci sempre vicino e rispondendo sempre ai nostri dubbi di qualsiasi genere fossero. È state un’esperienza che vale assolutamente la pena vivere.
Enea StancichCervignano del Friuli
Una settimana “dedicata” al SignoreDa domenica 31 Luglio fino alla domenica successiva ha avuto luogo il campo diocesano dell’Azione Cattolica Giovanissimi, presso Rigolato – Casadorno. Questo campo ha visto la partecipazione di ragazzi ed educatori delle parrocchie di Cervignano, Gradisca, Ronchi dei Legionari e Sagrado. Nel corso della settimana i giovanissimi hanno avuto modo di riflettere sull’importanza del tempo che è stato loro donato e su come viene impiegato.In particolare noi educatori ogni giorno proponevamo ai ragazzi una domanda di fondo sulla quale poi si basavano le attività. Attraverso tali quesiti cercavamo di dare ai ragazzi dei consigli, punti di vista o spunti di riflessione che speriamo sappiano coltivare. Queste stesse domande però sono state delle provocazioni anche rivolte a noi educatori.Dal mio punto di vista almeno, le tematiche affrontate, sono servite anche a me e sono state occasione di riflessione e crescita personale. Una delle domande che abbiamo rivolto ai ragazzi ad esempio è stata: “Quanto tempo dedico al Signore nella mia giornata?”. Inizialmente io, come i ragazzi ad attività, ho subito cambiato nella mia testa la domanda in “Quante volte prego o partecipo alla Messa la Domenica?”.Sicuramente la preghiera è anche tempo dedicato al Signore, ma nel corso della nostra giornata è solo una piccola parte del tempo che noi dedichiamo o possiamo dedicare al Signore. In realtà ogni momento della giornata può essere dedicato al Signore; ciò è possibile se si è capaci di vivere pienamente ogni istante che ci è stato regalato e viverlo attraverso le relazioni, se si è capaci di vivere per e con gli altri. Alla luce di ciò posso dire che la settimana trascorsa in montagna è stata per me una settimana dedicata al Signore, Signore che ho potuto riscoprire nei ragazzi e negli stessi educatori in tutti i momenti della giornata.Il tempo trascorso insieme è stato molto intenso e impegnativo, ma la gioia del condividere tanto tempo con tante persone vale più di tutto. Il campo è un’occasione per conoscere meglio i ragazzi, non solo della propria parrocchia, ma di tutta la diocesi, ragazzi che ti stupiscono ogni giorno sempre di più. Inoltre si impara molto anche dagli altri educatori; infatti siamo tutti diversi, ma tutti con delle qualità e dei talenti unici. E nel corso di questo periodo ho potuto notare come le persone mettano questi talenti al servizio degli altri.Colgo l’occasione per ringraziare tutti i ragazzi che hanno ognuno con le proprie caratteristiche, colorato questo campo, e ringrazio gli educatori, per aver condiviso con me parte di loro, e ringrazio anche chi non ha potuto partecipare al campo ma che nonostante questo si è dato da fare dando il suo contributo per la riuscita dello stesso campo. Grazie anche ai cuochi che ci hanno anche sostenuto concretamente; infine ringrazio Suor Doriana e Don Michele che ci hanno accompagnati e sostenuti nel lavoro con i ragazzi.Personalmente li ringrazio perché sono state delle persone aperte e disponibili all’ascolto e, assieme a tutti gli altri, sono stati dei fratelli in questa tappa del nostro percorso di vita.
Francesco, Educatore ACGMonfalcone, Ronchi dei Legionari
Un po’ più… fedeleAnche quest’anno il campo acg tenutosi nella casa di Casadorno è stato un gran successo. Nonostante l’assenza del gruppo 18/20 che quest’anno ha preso parte alla GMG di Cracovia, siamo comunque riusciti ad essere in molti, grazie al passaggio dei ragazzi dell’ACR all’ACG, e anche se il divario di età ha raggiunto addirittura i 4 anni, noi più grandi abbiamo cercato di accogliere nel miglior modo possibile i nuovi arrivati, che a loro volta si sono dimostrati disponibili nel formare un gruppo coeso. Quest’anno il tema su cui abbiamo lavorato è stato “Tieni il Tempo”: ogni giorno abbiamo cercato di rispondere a delle domande che gli educatori ci ponevano, come ad esempio “Quanto tempo dedico al Signore?”. Inoltre per far immedesimare di più noi giovani durante le attività, gli educatori ce le presentavano attraverso i social network come Facebook l’uso degli ” hashtag”.Ogni anno ritorno dal campo più felice e rilassato… e, se si può dire, anche un po’ più fedele. Per questo vorrei ringraziare i miei compagni e amici che ho conosciuto, gli educatori senza i quali tutto ciò non sarebbe possibile e un ringraziamento speciale lo vorrei fare a Don Michele che purtroppo, l’ultimo giorno, ha annunciato che dopo 12 anni passati con l’ACG passerà l’incarico a qualcun altro. Io ho avuto l’occasione di incontrarlo per 3 anni, ma in questo breve periodo mi ha insegnato molto sia dal punto di vista della fede, sia dal punto di vista morale.Grazie a tutti e al prossimo anno!
Jonathan Kyaw Oo
Il Padre… è misericordiaAnche quest’anno si è svolto il campo scuola diocesano di Azione Cattolica Giovanissimi, dal 31 luglio al 7 agosto a Casadorno di Rigolato.Il titolo del campo era “Tieni il tempo”; infatti durante tutta la settimana abbiamo potuto riflettere e anche discutere su questo tema, da molteplici punti di vista. Ogni giorno eravamo chiamati a riflettere con una domanda sulla grande importanza di questo nostro tempo, un dono che ci è dato da Dio e che possiamo sfruttare al meglio. Queste domande ci hanno stimolato giorno per giorno alla riflessione su noi stessi e sul nostro rapporto con gli altri e con Dio.Giovedì sera abbiamo vissuto la Veglia Eucaristica, nella quale abbiamo sperimentato spiritualmente e concretamente l’incontro e l’abbraccio del Padre, che è Misericordia. Il giorno seguente abbiamo poi potuto vivere la confessione e quindi il perdono, aprendo la porta del nostro cuore a Dio.Questo campo è stato per me l’ultimo da giovanissima di A.C. e mi ha molto aiutato nel discernimento, dandomi sempre quella forza e quel coraggio per proseguire nel mio cammino di fede, che non finisce mai perché è quotidianità ed è una fiamma che ha sempre bisogno di essere alimentata.
Chiara TardivoCervignano del Friuli
Buon cammino, ragazzi!L’esperienza del camposcuola di Casadorno ha potuto offrire sia ai ragazzi che agli educatori un percorso di formazione e di fede assolutamente valido e positivo per entrambe le parti, in particolare il clima che si è venuto a creare ha permesso di vivere al meglio tutti i momenti da quelli più scontati e di gioco a quelli più profondi di riflessione e fede. A conclusione dell’esperienza i ragazzi sono apparsi decisamente soddisfatti e anche il rapporto umano con gli altri coetanei è stato decisamente positivo venendosi a creare ottime amicizie che perdureranno anche al di fuori dell’esperienza settimanale al campo scuola.Il mantenimento di certi valori ormai in via di estinzione e il rapporto con la fede dimostratosi positivo per tutti i ragazzi sono stati i punti di forza di quest’esperienza e si spera potranno perdurare per tutto il cammino dei ragazzi e degli educatori che li hanno accompagnati.La mia esperienza in particolare è stata positiva: è il primo anno che faccio l’educatore al gruppo di Ronchi dei Legionari con ragazzi provenienti sia da Monfalcone che da Fogliano-Redipuglia oltre che da Ronchi dei Legionari; vedere come i ragazzi si sono approcciati al campo ed alle attività durante l’anno trascorso è stato istruttivo anche per noi educatori e la loro maturazione durante l’anno è stata di fondamentale importanza per comprendere l’essenza dell’esperienza conclusiva che vuole essere il campo scuola, conclusiva per l’annata, ma non per il cammino che vedrà l’inserimento di nuovi giovanissimi ed il passaggio di alcuni ragazzi al gruppo giovani ed in tal senso colgo l’occasione per augurare un buon proseguimento a questi ultimi ed un benvenuto ai più piccoli che arriveranno.
Matteo Camuffo – Educatore ACGMonfalcone-Ronchi dei Legionari
Dare tempo al cuoreAvrei tante cose da raccontare; mi limiterò a condividerne solo alcune, perché il tempo è prezioso, come mi ha insegnato questo campo. Lo slogan era infatti “Tieni il tempo”. Ogni giorno era accompagnato da una domanda e da un # (hastag)che ci aiutavano a capire meglio il tema della giornata. Una delle attività che più mi ha preso riguardava delle lettere. Un giorno di buon mattino è arrivato un giovane postino portando con sé tante lettere quanti eravamo noi ragazzi. Queste erano state scritte dai nostri genitori, a nostra insaputa. Quando abbiamo realizzato che la calligrafia sulla busta era la loro qualche lacrimuccia è scesa e, come da suggerimento di don Michele, abbiamo aperto il cuore e ci siamo lasciati emozionare dalle loro parole. La cosa bella è che non ci hanno scritto un semplice messaggino, ma hanno preso carta e penna e ci hanno dedicato parte del loro tempo. In gruppo abbiamo poi condiviso i sentimenti provati ed è emerso che non sempre è semplice esternarli, parole e pensieri nella routine quotidiana. La sorpresa ha inoltre amplificato la nostra reazione. Gli educatori ci hanno quindi proposto di contraccambiare, così ci siamo cimentati nella stesura di una lettera in cui parlavamo dritti al cuore di mamma e papà.Per sviluppare il tema del campo gli educatori ci hanno proposto una realtà a noi molto vicina ossia quella dei social. Molto spesso abusiamo di essi e perdiamo molto tempo che invece potremmo impiegare incontrando i nostri amici, passando del tempo con loro.Come dice il tema del campo (“Tieni il tempo”), gli educatori si sono preoccupati di non farci perdere tempo: i ritmi erano molto serrati. Questo però non ci ha impedito di divertirci nei pazzi e pazzeschi giochi olimpici rivisitati dai nostri educatori. Per fortuna le intense attività erano spazzate dai super pasti che ci venivano preparati dagli eccezionali cuochi che hanno scelto di dedicarci il loro tempo e per questo li voglio ringraziare di cuore.Ci terrei anche a ringraziare gli educatori e don Michele che anche quest’anno ci hanno dato la possibilità di fare questa bellissima esperienza aiutandoci a crescere.Oltre i 3 kg in più, dal campo porto a casa una diversa concezione del tempo che non va sprecato ma sfruttato perché il tempo perso non torna più.Porto a valle anche un sacco di nuove amicizie e la consapevolezza che insieme a queste, nonostante tutto, ho fatto un passo in più nel mio cammino di crescita.Rachele Zanolla
Tieni il tempo
“Estate è il tempo per fermarsi, per sostare, per verificarsi, per riprendere in mano la propria vita. Tempo per sé, tempo per gli altri, tempo per le amicizie, tempo per l’essenziale, tempo per lo spirito, tempo per Dio. È un tempo creativo. È il tempo per la bellezza. Il tempo libero è certamente una cosa bella e necessaria, ma se non ha un centro interiore, esso finisce per essere un tempo vuoto che non ci rinforza e ricrea”. (Benedetto XVI).Un’esperienza di condivisione e collaborazione unica nel suo genere, quella del campo diocesano giovanissimi della nostra diocesi, vissuta presso la Casa di Casadorno (Rigolato) In uno stile di animazione centrato sul tempo, i giovanissimi accompagnati dai loro educatori hanno scelto di dedicare tempo, creatività e riflessione interiore al periodo dell’estate diventando un’occasione di crescita umana e cristiana per tutti. Palestra di relazioni, preziosa occasione dove scoprire e mettere a frutto i propri talenti, contesto privilegiato dove sperimentare le potenzialità del gruppo e crescere nella scoperta di sé e della propria dimensione religiosa. Un periodo di una settimana che è stato preparato con grande attenzione e con grande cura ed entusiasmo dagli educatori educatori e che si traduce in attività creative, giochi, proposte culturali e di riflessione personale, nonché di preghiera.L’estate è, anche, un tempo per riflettere. Ogni realtà della vita dell’uomo ha un senso, anche la “vacanza”, il cui significato etimologico richiama un tempo “vuoto”, un tempo “libero” dalle fatiche quotidiane, per essere riempito da qualcos’altro; un tempo da programmare secondo validi criteri, perché non risulti privo di senso, inutile e controproducente, facendo sprofondare nella noia.Un tempo da programmare non senza, prima, guardarsi attorno su quello che succede vicino e in giro per il mondo. In giro per il mondo c’è chi le vacanze non se le può permettere mai, perché non ha neppure il lavoro e sopravvive a malapena. Ci sono tanti bambini e ragazzi in “vacanza forzata” perché non hanno la possibilità di andare a scuola, sopravvivono di espedienti vivendo sulle strade, o sono sfruttati come piccoli schiavi. Tante persone non ce la fanno a tirare avanti, soffrono e vivono nell’abbandono e nella solitudine. La nostra “vacanza” , il nostro “tempo” estivo è stata un’opportunità per offrire a ciascuno spazi di riflessione, di incontro con gli altri e con il Trascendente, per crescere nella gratuità, per ritemprare lo spirito con tutto ciò che è bello.Dalla pagine di Voce Isontina che ringrazio nella persona del suo direttore, Mauro Ungaro, per l’attenzione che sempre ha nei riguardi di ogni realtà diocesana, ringrazio di cuore tutti gli educatori che con abnegazione, attenzione, dono si fanno tutto per i ragazzi che sono stati loro affidati.E un grazie al team della cucina per la squisita dimensione di famiglia che ci hanno fatto “gustare” e vivere. Agli amici sacerdoti per avere condiviso con noi il momento della Festa del Perdono e al Presidente Diocesano che non ha voluto mancare anche quest’anno a farci visita e ad incoraggiarci tutti nel proseguire con entusiasmo a condividere e testimoniare il carisma dell’Azione Cattolica che ha la sua radice nel Vangelo.
Sac. Michele CentomoAssistente Diocesano ACG
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