L’impegno per Aquileia di Renato Jacumin

Si è svolta giovedì 20 ottobre a Ruda (Circolo ACLI) la seconda serata a ricordo del professor Renato Jacumin con il titolo:”Storia e Politica”. Alla presenza di Giorgio Milocco, Ferruccio Tassin, Nevio Lodovico Puntin e Cesare Alessandrini sono stati affrontati altri aspetti cari all’aquileiese Jacumin. In apertura ed in chiusura Vanilla Antonelli ha letto alcune sue inedite poesie in friulano. Con l’ingresso nelle Acli ed in “Gioventù Aclista” iniziò per Jacumin uno splendido ed inimitabile percorso di vita, di impegno costante il cui unico obiettivo era il bene di Aquileia e del Friuli in generale. Dopo l’esperienza dei corsi nella Scuola Sociale Aclista, Gioventù Aclista propose di affrontare un altro tema importante all’epoca:”L’Archeologia e l’edilizia ad Aquileia” (maggio 1966). Gioventù Aclista voleva rendere edotta la popolazione dei propri diritti e non soltanto dei propri doveri di cittadini. Ma visti i magri risultati dopo il coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale aquileiese e della Sovrintendenza alle Antichità di Padova prese piede il desiderio in ambito aquileiese del trasferimento della Soprintendenza alle Antichità in Friuli. Cosa poi sollecitata l’8 aprile 1980 dal gruppo di consiglieri comunali appartenenti alla formazione di “Socialismo Cristiano”. Renato propose assieme agli onorevoli Marocco, Santuz, Ceccherini e Lizzero il rifinanziamento della Legge n. 121 del 1967. Misure sino a quel momento rivelatesi per Aquileia insufficienti a risolvere i suoi problemi urbanistici-archeologici.Le battaglie per la democrazia continuarono. Un’opposizione la sua non fine se stessa ma sempre propositiva di idee e momenti di riflessione. Il Comune di Aquileia potè, dopo innumerevoli battaglie, realizzare le fognature, asfaltare le strade. Iniziarono gli scavi archeologici in Piazza Capitolo e piazza San Giovanni e pian piano Aquileia da una economia prettamente agricola passò ad una turistica-commerciale. Per molti anni Aquileia fu al centro di rissosità, perquisizioni, sequestri, processi e i vincoli archeologici-paeseggistici che coprivano gran parte del territorio comunale. Renato affrontava di petto le problematiche, ne sviluppava i concetti senza mai prescindere dal basso e dalla base popolare. Si scontrò però con chi trovava inconcepibile il dialogo con la gente comune per un comune obiettivo. Aveva previsto, prima di tutti la costituzione di una Fondazione per Aquileia. Fondazione a conti fatti che risultò completamente diversa da quella che si attendeva ed egli rimase visibilmente contrariato di fronte all’indirizzo che la stessa aveva preso.