4^ domenica di Avvento: custodi della famiglia
19 Dicembre 2016
Un primo ambito è la famiglia. Essa è l’ambiente dove le persone possono stimarsi, aiutarsi a vivere, crescere, sia pur con le fatiche, i limiti, le stanchezze che ogni realtà familiare sperimenta. Il Concilio Vaticano II non ha avuto timore di affermare che la famiglia “si potrebbe chiamare Chiesa domestica” (Lumen gentium, n. 11) e papa Francesco nella sua recente esortazione sulla gioia dell’amore ha indicato come vivere in famiglia l’amore descritto da san Paolo nel famoso inno alla carità (Prima Corinti, cap. 13; Amoris laetitia, nn. 90-119). [Dalla Lettera pastorale dell’Arcivescovo “Lettera al cristiano della domenica”, pag. 21 “Essere cristiano responsabile in famiglia”]
Per approfondire… rifugiato a casa miaIn Italia e nella nostra Diocesi viviamo un periodo di forte crisi migratoria in cui migliaia di migranti arrivano nel nostro Paese scappando da guerre, persecuzione, cambiamento climatico e povertà. La Caritas Italiana ha lanciato il progetto “Rifugiato a casa mia” non con l’obiettivo di risolvere il problema dell’accoglienza dei migranti, ma come strumento educativo per sensibilizzare le famiglie, le comunità e la società civile all’accoglienza.”Protetto. Rifugiato a casa mia” è un progetto finalizzato all’accoglienza in famiglia degli immigrati richiedenti asilo e protetti internazionali presenti nel territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia che hanno già avviato un percorso di inserimento sociale.Le accoglienze, di una durata di 6 mesi, saranno possibili grazie alla disponibilità delle famiglie, il cuore del progetto, ad aprire le porte della loro casa, intendendo l’ospitalità non solo come l’offerta di un tetto e di pasti, ma soprattutto come un’occasione di condivisione autentica. Tale esperienza, portata avanti nella totale gratuità, permetterà alle persone ospitate e ai nuclei familiari accoglienti di sperimentare un cammino di incontro tra culture, divenendo al contempo viva testimonianza di solidarietà e prossimità cristiana.Nell’ambito di questo percorso le famiglie ospitanti saranno affiancate per tutta la durata dell’esperienza dagli operatori della Caritas diocesana.
Cosa si può fare?
– Riflettere assieme alla tua famiglia se c’è la possibilità di ospitare un rifugiato nella tua casa.- Diffondere il progetto ai tuoi amici e parenti.- Proporre alla tua comunità cristiana di organizzare una serata di approfondimento del progetto.
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