L’Arte presepiale di Lorenzo Boemo

Se il periodo natalizio rappresenta il trionfo della rappresentazione della Natività nelle forme spesso più stravaganti e scenografiche, il periodo immediatamente successivo invita a una serie di riflessioni sul significato e sul valore che il Presepe ha nell’attuale contesto storico-culturale della civiltà cristiana in Italia e in Europa; inoltre è tempo di bilanci per il gran numero di concorsi, che hanno visto la partecipazione di bambini ma anche di artisti di lungo corso, che hanno scelto di esprimere la propria creatività nell’adesione ad una forma spontanea di rappresentazione popolare, quale il Presepio, che si rifà allo spirito francescano del Poverello di Assisi, ma anche dell’attuale Pontefice e del Suo magistero ecclesiale. Un artista gradese, Lorenzo Boemo, con alle spalle una lunga carriera di produzioni espressive di vario genere e di docente di Storia dell’Arte, ha dedicato con passione e generosità gli anni recenti, corrispondenti a nuove esigenze espressive legate alla quiescenza lavorativa, ma non spirituale, alla ricerca e alla sperimentazione nel campo dell’arte presepiale, producendo numerosi lavori e partecipando a tanti concorsi, con lo scopo di diffondere il messaggio esplicito di questa rappresentazione del Natale, della Nascita, dell’Incarnazione, in una società che sembra attratta solo dall’esteriorità della festa e non dalla gioia dell’evento che annualmente ri-cordiamo.Particolarmente attratto da moduli e cromatismi bizantineggianti, Lorenzo, che lo scorso anno ha rappresentato il Friuli-Venezia Giulia nella rassegna allestita presso le sale del Palazzo del Quirinale a Roma, profonde nei suoi lavori, alcuni dei quali sono da anni proposti nella Rassegna gradese dei presepi di respiro nazionale e internazionale, i bisogni fondamentali dell’umanità fragile e sofferente, toccando profondi temi spirituali con eleganza e dolcezza e proponendo delle opere con il sapore dell’ingenuità, per commuovere ed attrarre anche i bambini e i giovani in un contesto in cui Dio incontra la carne dell’uomo e lo salva. Questo particolare ottimismo, che deriva dalla gioia interiore della bella notizia da dare, permea tutti i suoi lavori, che comunque presentano degli aspetti realistici legati alla vita sulla terra e alle difficoltà dell’esistenza, ma sempre senza assumere toni drammatici e privi di speranza.Nell’itinerario spirituale e artistico del Boemo sono entrate diverse esperienze creative legate alla passione di un’intera vita e alle sue doti espressive, che gli hanno permesso di spaziare dalla pittura alla ceramica alla produzione multimediale alla fotografia digitale, che ora lo appassiona particolarmente accanto all’arte presepiale, nella quale ha coinvolto anche la figlia Francesca.Due opere, in particolare, dell’artista gradese meritano la giusta attenzione per il loro valore formale e di contenuti, giustamente riconosciuti e premiati di recente da una giuria di esperti. Nel X Concorso “Presepi a Villa Vicentina”, organizzato dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con la Parrocchia di S. Maria, Lorenzo Boemo ha ricevuto giovedì 5 gennaio nella chiesa parrocchiale il premio per il primo classificato, attribuitogli dalla Giuria competente, per l’opera intitolata “Ianua Pacis”.L’immagine richiama i frequenti inviti di Papa Francesco rivolti ad una Chiesa “in uscita”, espressa efficacemente da un’architettura che si fa incontro al mondo, che apre e allarga i suoi spazi all’accoglienza e all’ospitalità, temi quanto mai attuali nel panorama politico internazionale, che confonde spesso tra loro problemi quali immigrazione, grandi migrazioni, terrorismo… La Chiesa esce dai suoi spazi tradizionalmente tranquilli, per portare Dio fattosi Uomo nella realtà della vita e aprirsi come Roccia all’uomo contemporaneo con la sua “cultura liquida”. La composizione nel suo insieme rivela quindi il suo carattere catechetico, con al centro la Porta della Pace, che richiama sia il passaggio attraverso la Misericordia dell’anno appena concluso sia il bisogno fondamentale dell’uomo, oggi più che mai assediato da conflitti di ogni genere, che ne minacciano la fede e la vita.Alla Rassegna denominata XIX Concorso “A Moggio la Stella” 2016-2017, organizzata dalla Pro Loco Moggese con il patrocinio del Comune di Moggio, l’artista ha ottenuto il primo premio assoluto ex equo fra un’ottantina di opere provenienti da gran parte della regione Friuli-Venezia Giulia, con la seguente motivazione: “Per l’importanza del lavoro, la cura e la ricerca dei particolari e la complessità della rappresentazione ispirata a stili pittorici”.L’originale rappresentazione della Nascita di Gesù è allargata ad altri significativi episodi evangelici legati all’evento: si possono, infatti, scorgere all’interno del pannello figurativo la scena dell’Annunciazione che promana l’umile e solenne Magnificat di Maria, l’arrivo a Betlemme dall’Oriente dei Re Magi per adorare e porgere i loro doni al Bambino, la fuga in Egitto per sfuggire all’ira violenta del re Erode, il Battesimo di Gesù da parte di Giovanni, che dà inizio alla sua missione terrena.