L’impegno di riscoprire il dono della riconciliazione
6 Marzo 2017
È iniziato anche per la Comunità di Mossa, con l’austero rito dell’imposizione delle ceneri, il cammino quaresimale. Una quaresima che per la prima volta sarà significativamente condivisa in alcuni momenti religiosi con le comunità di Lucinico e della Madonnina, in particolare la preparazione e celebrazione delle via Crucis pubbliche e il ritrovarsi per settori fra catechisti, operatori della liturgia e della carità delle tre comunità, per una conoscenza reciproca, per la condivisione di ciò che si sta facendo e per la progettazione di una collaborazione comune in questi spazi primari della vita parrocchiale. Particolare attenzione sarà dato al sacramento della riconciliazione al quale ha richiamato PapaFrancesco nella sua lettera apostolica “Misericordia et Misera” e questo con grande serenità e fiducia se nel suo scritto apostolico si legge: “Non c’è legge né precetto che possa impedire a Dio di riabbracciare il figlio che torna da Lui riconoscendo di avere sbagliato, ma deciso a ricominciare da capo.” La proposta di un sacramento certamente da tempo entrato in crisi ma che, come scrive il Papa non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo. Una misericordia, dice l’impianto della Lettera che richiede di essere celebrata e vissuta”. Dentro l’impegno solidale della Quaresima missionaria, ai momenti tradizionali e di pietà, tra i quali la via crucis dei venerdì (che sarà celebrata alle ore 15,00), questo messaggio e pratica deve trovare uno spazio significativo e una generosa disponibilità. Un altro momento saliente saranno gli incontri in famiglia, concretamente per la preparazione delle stazioni della Via Crucis del Preval, ma tesi anche a vivere in modo semplice quella provocazione della “Chiesa in uscita” che più volte – anche recentemente – il Papa ha voluto fortemente richiamare stimolando a pensare la parrocchia in un modo nuovo, a ripensare il modo di evangelizzare, non partendo esclusivamente dalle strutture e spazi sacri, ma dalle periferie, oggi in particolare quella della famiglia. Un invito ad abbandonare il criterio pastorale del “si è sempre fatto così”, per avere il coraggio di osare, di cercare e pensare strade nuove per riuscire a portare il vangelo dove ancora non è arrivato. Una cosa è, infatti, pensare e vivere la fede a partire dalle nostre strutture, aspettando le persone. Tutt’altra storia è uscire, andare incontro, cercare quella maggior parte di persone che non frequentano la parrocchia, e non entrano nelle nostre strutture, di cui stiamo facendo concreta esperienza con il corso fidanzati. Con il tempo della Quaresima intanto, dopo la necessaria e tradizionale sosta invernale, si apre anche la vita del santuario del Preval, segnata già questa domenica dalla celebrazione di un matrimonio e in seguito dagli appuntamenti della recita comunitaria del Rosario e del vespero domenicale.
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