Chiamati a scoprire la bellezza di Dio
12 Maggio 2017
“La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie, è anche il giubilo della Chiesa. (…) Malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa. Come risposta a questa aspirazione, l’annuncio cristiano che riguarda la famiglia, è davvero una buona notizia” (A.L. n. 1) L’incipit della bellissima esortazione di papa Francesco “Amoris laetitia” ci è sembrato quanto mai appropriato e, in esso, ci siamo pienamente ritrovati, perché abbiamo iniziato, con coraggio e non senza perplessità, a dare vita a un cammino per le coppie in difficoltà, nello spirito indicato da Papa Francesco, ben prima che Egli salisse sulla cattedra di Pietro. Un’intuizione che ci ha permesso di scoprire quanto bisogno di Dio, e del suo Amore e Misericordia, ci sia nelle persone e, in particolare, nelle coppie che vivono situazioni difficili, o convivendo da tempo, sono alla ricerca di motivazioni vere e profonde, per decidere di celebrare un Sacramento che sentono importante, ma che un po’ li spaventa. Con la sua visione di una Chiesa accogliente e materna egli ha messo come un sigillo sulle nostre intuizioni e ci ha davvero confermati in un servizio prezioso, delicato e impegnativo.Oggi, i cosiddetti corsi per fidanzati sono notevolmente cambiati rispetto al passato. Questo perché la gran parte delle coppie da parecchi anni, sostanzialmente dalla Cresima, ha lasciato la pratica della vita cristiana o, almeno, non partecipa più alla vita della comunità cristiana e, in particolare, ai Sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Ma la ragione principale è data dal fatto che per diversi motivi contingenti e culturali è invalso per le coppie il costume d’iniziare presto a convivere, dando così al “fidanzamento” una nuova configurazione e relegandolo a una parola da cercare sul vocabolario, perché solo pochissimi lo vivono come momento di preparazione al matrimonio. Così, molte coppie, si trovano nella situazione evocata dal papa al capitolo 8° dell’Amoris laetitia, situazione che noi abbiamo toccato con mano, nella concretezza della vita personale di tanti giovani.Quegli incontri ci hanno reso consapevoli delle loro sofferenze e delle fatiche nel vivere quotidiano e del loro bisogno di trovare una parola di speranza e di comprensione in una società indifferente e individualista. Questa loro esigenza, della quale spesso non hanno piena consapevolezza, ci ha stimolati a pensare un cammino su misura per loro, tenendo conto della loro realtà concreta, per condurli gradualmente a scoprire l’amore di Dio nella loro vita, la bellezza e la grandezza dell’amore coniugale, l’importanza di condividere pensieri, speranze e preoccupazioni con altre coppie e gustare, quindi, il grande valore della relazione e dell’amicizia.La buona notizia che l’Amore di Dio e la sua Misericordia riguardano tutti, anche quelli che si sentono reietti, spesso per un senso personale di inadeguatezza più che per il giudizio degli altri, non può rimanere inevasa, sussurrata o relegata a un’indicazione utopica, ma deve farsi carne, essere attualizzata e divulgata con convinzione e passione da chi, avendola sperimentata, non può fare a meno di testimoniarla e di attestarne il valore salvifico.Attenendosi a questo criterio, l’equipe Sposi ’Corso preparazione al matrimonio cristiano’ del decanato di Cormòns-Gradisca d’Isonzo, costituita da otto coppie, tutte impegnate nell’ambito ecclesiale e in cammini di crescita nella fede, si sono confrontate per tredici incontri accompagnando le sedici coppie, provenienti anche da Udine e Trieste, che hanno partecipato con passione e fedeltà all’itinerario in preparazione al matrimonio per celebrare con consapevolezza il Sacramento. La soddisfazione di tutti, espressa più volte, è stata data dal fatto che le coppie, anche personalmente, hanno potuto confrontarsi e allacciare un rapporto significativo con le coppie guida, la cui vita coniugale va dai 3 ai 52 anni, ognuna chiamata a dare la propria personale esperienza, col proprio stile e diverse sottolineature, ma in un’unità di pensiero e di intenti, che, grazie all’opera dello Spirito Santo, ha creato legami forti e una rinnovata carica di passione “speciale” nell’annunciare l’Amore di Dio, rendendolo credibile, perché ciascuna coppia ha confessato di sentirlo rivivere in sé, come lo gustasse per la prima volta! Nessuna pretesa di insegnare, sia chiaro, ma semplicemente il desiderio di prendere per mano le coppie per intraprendere con loro un ’percorso’, alla scoperta-riscoperta, di un Amore perduto o obliato, un Amore che si dona totalmente e ininterrottamente, senza chiedere nulla in cambio e la cui unica finalità è il bene e la felicità di ciascuno e di tutti! La novità di quest’anno, quasi un bisogno palpabile, è stata la liturgia penitenziale, l’incontro sacramentale con la misericordia di Dio che ha reso la tradizionale Eucaristia finale, a Castelmonte durante il ritiro, più piena e partecipe. Un mese e mezzo di preparazione per l’Equipe; tre mesi di “corso”; tanti incontri personali, fino alla celebrazione; l’impegno di rincontrarci per comunicarci i momenti preziosi della nostra vita sono, e sono stati, indubbiamente un bell’impegno per tutti ma la soddisfazione umana e spirituale è stata davvero grande! Tutti abbiamo sperimentato, concretamente, che lo Spirito Santo opera mettendo nel cuore di chi evangelizza una passione per quanto annuncia e nel cuore di chi ascolta la gioia di impensata di nuove scoperte e la speranza di intraprendere nuovi cammini.Così, un impegno che poteva apparire oneroso, si è trasformato in arricchimento personale, in nuove amicizie, in scelte di vita illuminate dalla luce di un Amore fedele e ininterrotto, simboleggiato dall’anello che ogni sposo ha donato, o donerà, il giorno delle nozze alla propria sposa!
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