“Io sono vecchio” – “E io sono Gabriele che sto davanti a Dio”
26 Maggio 2017
È drammatico il dialogo evangelico tra il vecchio Zaccaria, che diventerà con fatica padre di Giovanni il Battista, e l’inviato di Dio, l’arcangelo Gabriele, mandato a portare un lieto annuncio di novità e di vita (cfr. Luca 1,8-20).Drammatico perché l’inviato di Dio cambia repentinamente il tenore della sua visita e, da potenziale portatore di buone notizie, diventa invece diagnosticatore dell’incapacità del sacerdote a far fronte alla realtà che sta cambiando di fronte ai suoi occhi.Resterà muto, infatti, e davanti agli eventi per nove mesi non avrà più parole da dire il fedele vecchio Zaccaria, che del resto aveva umanissimamente ragione. Gli anziani non possono generare.Non è così però che la pensa il Signore, evidentemente. La Storia Sacra è costellata da personaggi fuori età massima che diventeranno invece lo snodo decisivo della storia di salvezza, a cominciare dal padre Abramo, il padre di tutti i credenti.Ci viene detto che il generare [nella fede] è questione di fede, allora, e non tanto di età. Questa può aiutare, se non addirittura ostacolare, se è scambiata con la fonte della propria capacità di azione e di successo.Che cosa c’entri tutto questo con l’Assemblea pastorale diocesana è presto detto. Saremo invitati, infatti, anche come Chiesa goriziana, a inserirci nel cammino delle Chiese mondiali, richieste da papa Francesco di concentrare la nostra attenzione alla fede del futuro, che è la fede dei giovani di oggi.“Ah ecco, si parlerà di pastorale giovanile allora”, potrebbe chiosare qualcuno, ricordando con tristezza gli sforzi perpetrati nel passato o le oggettive difficoltà apparenti per offrire il Vangelo ai più giovani nel presente, con turbinio di sentimenti più vicini a quelli dello sconsolato Zaccaria evangelico piuttosto che all’entusiasta arcangelo Gabriele.“Avere a cuore la fede del futuro” ha probabilmente qualche cosa a che fare più con la propria fede che con la propria giovanile capacità di azione pastorale con i giovani. Se fosse soltanto questo il messaggio offerto dall’Assemblea, probabilmente sarebbe già un piccolo successo pastorale.In realtà molti saranno gli spunti offerti ai partecipanti, dai membri dei consigli pastorali sino ai più impegnati nella catechesi e nella carità delle nostre comunità.Prenderanno innanzitutto la parola i giovani stessi impegnati nelle nostre comunità cristiane, o in attività ad esse collegate; e sarà decisivo l’ascolto attento e profondo nei loro confronti da parte dei partecipanti all’Assemblea.Interverrà poi l’incaricato nazionale per il Servizio di Pastorale Giovanile, don Michele Falabretti, portandoci uno sguardo ampio e una ventata di ecclesialità: è possibile non essere pessimisti o banalmente irenisti quando parliamo dell’incontro tra i giovani e il Vangelo?Compiti precisi verranno richiesti ai presenti nelle diverse serate, nate dalla collaborazione tra il Consiglio Pastorale Diocesano e il coordinamento della Pastorale Giovanile diocesana.Aprirà la tre giorni l’intervento del Vescovo Carlo che, anche in base alle risposte offerte dagli consigli pastorali alla richiesta di verifica su alcune iniziative pastorali diocesane, offrirà il suo sguardo sintetico sul cammino pastorale appena trascorso, aprendoci alle prospettive future.
*Vicario episcopale per l’evangelizzazione ed i sacramenti
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