L’AC Ronchi festeggia la conquista della Coppa Promozione

L’anno sportivo calcistico – dopo l’intermezzo dei giovani impegnati agli europei – è entrato in riposo. Premi e riconoscimenti sono state consegnati ai meritevoli e adesso si può festeggiare in pace. L’annata è di quelle da ricordare. Domenica dopo domenica, risultato dopo risultato – con tanti punti interrogativi, qualche vittoria splendida e qualche risultato rabberciato – la certezza di raggiungere alcuni risultati si è andata confermando e, per alcuni, anche l’ìpotesi del triplete ha preso consistenza. Poi è venuta Cardiff a testimoniare una distanza e una sentenza. Bisogna accontentarsi. In ogni caso i motivi di soddisfazione non sono certo mancati. Soprattutto per chi non ama perdere il senso della misura e, dentro ai trofei, conserva memorie e riconoscenza, Coppa Italia e campionato di calcio di serie A, sono finiti nel paniere degli incontentabili juventini, odiati come si meritano da avversari che non sono in grado di batterli. Per il momento si possono accontentano del sesto campionato consecutivo, suffragato da dati incontestabili: 91 punti, 28 vittorie su 38 partite, 27 reti subite e 77 fatte. 35 titoli con 16 secondi posti), 12 Coppe Italia (tre consecutive) e 5 secondi posti; Coppa Campioni, 2 vittorie e 9 finali. Si potrebbe aggiungere che negli ultimi cinque anni la differenza di punti su Roma e Napoli è di circa 150 punti; quella con le milanesi è diventata incontrollabile.Giugno 2017 è anche pieno di anniversari e di riscontri: ad esempio si ricorda lo scudetto 1967 con la papera di Sarti a Mantova. Una notizia che 50 anni fa aveva rallegrato anche il nostro insegnante di latino che era venuto a commentarla con noi durante il mese degli esami. Cinquanta anni non sono stati tutti di feste ma sempre di grande passione, soprattutto per chi non ritiene il motto “Vincere è l’unica cosa che conta” che, evidentemente non prevede vittorie su vittorie o vittorie per principio o, peggio, vittorie “rubacchiate” fuori dal campo. In questo spirito, per gli appassionati di calcio Ronchi, e per gli juventini in particolare, hanno avuto la gioia di ricevere la Coppa Promozione e tutta una serie di riconoscimenti da festeggiare – fra prima squadra e juniores- che meritano una doverosa citazione. L’AC Ronchi ha ottenuto, nella stagione conclusa, una brillante promozione conseguendo il primo posto nel torneo di Promozione avendo come interlocutrici società gloriose come il Pro Gorizia: una promozione meritata per il lavoro della dirigenza capitanata dal presidente Stefano Croci e dal vice Michele Tuni e sostenuta dall’allenatore Fabio Franti, oltre che da un gruppo di giocatori affiatato attorno al capitano Giordano Dominutti e Andrea Stradi. Un riconoscimento culminato con la “Stella dilettanti”. Insieme al primo posto alla società AC Ronchi è andata la coppa disciplina del campionato di promozione e quella degli Juniores, il premio cultura e valori per il comportamento della società e delle squadre a livello regionale juniores. Un anno bellissimo che si iscrive nella storia ultrassessantennale della società e che onora insieme sportivi e paese. Stare dentro ai criteri di valorizzazione del giovani e del vivaio, resta la buona regola per tutti.I complimenti -suddivisi con gli sportivi che seguono atleti e dirigenti ogni domenica- per i traguardi raggiunti si accompagnano con l’augurio di un buon campionato nella serie superiore con immutata stima; ed anche con l’incoraggiamento per ulteriori traguardi sportivi da raggiungere. Le Coppe sono tutte prestigiose; hanno il profumo  della passione indivisa e il sapore di uno sport che resta il più bel gioco del mondo e che ha estimatori che gioiscono perchè sanno accettare la storia che, nel suo svolgersi, ha tanti episodi favorevoli e altri meno. Soprattutto perché sanno che, settembre si ricomincia con uguale entusiasmo.