Gradisca d’Isonzo rivive l’epoca settecentesca della famiglia Eggenberg
8 Novembre 2017
Nel 1717, si estinse la discendenza maschile degli Eggenberg, famiglia dell’aristocrazia austriaca la cui ascesa politica ed economica all’interno dell’impero si era intrecciata con la storia di Gradisca, segnandone una particolare fase – ben settant’anni – che merita di essere approfondita e fatta conoscerepiù ampiamente. Nel 1647 il Capitanato di Gradisca era stato, infatti, innalzato al rango di Contea principesca e infeudato come territorio immediato dell’impero alla casata degli Eggenberg. Grazie al possesso di questo feudo, collocato in un’area periferica e di confine, ma estremamente rilevante per gli equilibri politici e militari, essa acquisì il diritto di seggio e di voto alla Dieta imperiale. Nel 1717, in ottemperanza alle condizioni che erano state stabilite al momento della vendita, l’estinzione della linea maschile degli Eggenberg determinò il ritorno di Gradisca agli Asburgo che solo nel 1754 riunificarono il territorio gradiscano a quello di Gorizia. Il Comune di Gradisca, con la consulenza scientifica della prof.ssa Laura Casella, docente di Storia moderna e di genere e di Storia del Friuli dell’Università degli Studi di Udine, ha elaborato un progetto complessivamente inteso ad analizzare i settant’anni di dominazione eggenbergica della cittadina, attraverso un articolato ciclo di conferenze, la presentazione di un volume, una mostra e un concerto in grado, nel loro insieme, di apportare una riflessione storiografica e interpretativa aggiornata, che leghi il piano della storia locale a quello di una prospettiva allargata alle dinamiche storiche europee.Il ciclo di conferenze è stato inaugurato il 27 ottobre scorso da Antonio Trampus dell’università Ca’ Foscari di Venezia, con una relazione su Gradisca cittadina divisa fra Venezia e Asburgo. I prossimi appuntamenti in programma sono i seguenti: il 10 novembre Presentazione del volume “Consuetudines Gradiscanae. La riscoperta del diritto consuetudinario di Gradisca nelle sue edizioni ottocentesche” a cura di Claudia Bortolusso; il 17 novembre gli storici Alessio Stasi e Andrea Nicolausig parleranno rispettivamente di famiglie patrizie a Gradisca e delle secolari cronache parrocchiali; infine il 23 Lucia Pillon e Albina De Martin Pinter terranno i loro interventi su Gorizia e Gradisca e lettere e proprietà terriere sui confini. Gli incontri, con inizio alle 18, si terranno a Palazzo Torriani e proseguiranno fino al 2 febbraio e sono organizzati dal comune di Gradisca in collaborazione con il dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’università di Udine, il centro di musica antica Dramsam ed il comitato Eggenberg. Per tutta la durata degli incontri, sarà possibile visitare a Palazzo Torriani un estratto della mostra “Case e palazzi di Gradisca. Lo sviluppo urbanistico ed architettonico della fortezza fra il XV ed il XVIII secolo”, curata dal Servizio Cultura comunale.
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