I Centri di aiuto alla vita vivai di un nuovo umanesimo
24 Novembre 2017
Il convegno, con sessioni speciali dedicate alle Case di accoglienza ed alla rete Sos Vita ha avuto come titolo generale “I Centri di aiuto alla vita, vivai di un nuovo umanesimo: pensieri e azioni oltre la corrente”.Al convegno hanno partecipato le delegazioni dei Cav di Gorizia e Monfalcone. Il tema trattato è stato di notevole importanza culturale perchè auspicare la fioritura di un nuovo umanesimo sottintende implicitamente che il vecchio umanesimo non regge più alle sfide antropologiche, etiche e sociali di oggi. “Del resto è evidente che sotto la spinta delle bio-tecnologie l’umano è andato trasformandosi in un trans-umano poichè un umanesimo privato di ogni riferimento al trascendente ha finito col ritorcersi proprio contro l’uomo che intendeva esaltare. È come se la pretesa di un troppo umano, invece di fondare un mondo più umano, avesse finito per crearne uno disumano, con esasperazione dei diritti di alcuni ma sempre meno capace di assicurare a tutti gli uomini dignità e rispetto, sempre meno capace di rispettare anche il creato e con esso la vita delle future generazioni” ha affermato un relatore nel suo intervento.Nel corso del convegno è stato ribadito che la cultura della carità, la nostra cultura, è anche sinonimo di cultura della vita che va sempre difesa, sia che si tratti di salvare un bambino nel grembo materno o di un ammalato grave sia che si tratti di uomo o donna venduti da un trafficante. I relatori hanno sostenuto che non sia auspicabile che, nonostante le diverse sensibilità, i cattolici si dividano in “cattolici della morale” e “cattolici del sociale” pensando di farsi paladini della cultura della vita e dimenticarsi dei migranti e dei poveri o al contrario, di prendersi cura dei migranti e dei poveri per dimenticarsi del valore della vita.”La dignità della persona umana non è mai calpestabile e deve essere il faro dell’azione sociale e politica dei cattolici” ha sostenuto in più occasioni il cardinale Gualtiero Bassetti. “L’accompagnamento responsabile della vita umana è lavoro di discernimento ed intelligenza d’amore per uomini e donne liberi ed appassionati” così ha detto papa Francesco ricordando di non ingabbiarsi in preconcetti, schemi e vecchie abitudini.Nel corso del convegno è emerso come non si voglia negare la legittima aspirazione a migliorare la qualità della vita personale e sociale, utilizzando risorse economiche o mezzi tecnici che possono favorirla, tuttavia non possa essere banalizzato lo spregiudicato materialismo che caratterizza l’alleanza fra tecnica ed economia e che tratta la vita come una risorsa da sfruttare o da scartare in funzione del potere o del profitto.È stata sostenuta, infine, l’importanza del sostegno reciproco per porre resistenza all’anestesia ed all’avvilimento dell’umanesimo autoreferenziale, affinchè là dove la disumanità avanza, i volontari del Cav possano offrire una testimonianza credibile e visibile, capace di intercettare i mutamenti guardandoli con il cuore di Dio, camminando accanto a chi non vuole cedere al lamento ed alla nostalgia ma desidera accogliere le sfide che la nostra epoca pone a tutti gli uomini di buona volontà.
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