“Cross the border” promuove la cultura goriziana
15 Dicembre 2017
Gorizia, una città ricca di cultura, forse non sempre adeguatamente supportata e promossa, diviene protagonista di Cross the border, l’attività di Alternanza scuola lavoro promossa presso l’ISIS D’Annunzio Fabiani con le classi quarte del liceo artistico, la terza indirizzo biologico sanitario del D’Annunzio e alcune classi dell’istituto professionale di Gorizia. Un progetto ambizioso che evidenzia la volontà di creare legami attraversando i confini del tempo e dello spazio, e soprattutto della nostra mente, un tentativo di trasmettere il valore di aprirsi agli altri, del rispetto e della curiosità per l’altro. Il tutto in una città che è essa stessa confine, Gorizia, dove il rapporto con l’altro è di casa, da sempre: dove l’altro-nemico è sempre stato anche altro-amico e familiare, e dove la presenza del confine – per lungo tempo anche in forma di barriera – ha stimolato la difesa ma anche la curiosità e il desiderio di conoscere cosa c’era di là.Sabato 2 dicembre, nell’aula magna del Liceo Artistico in piazzale Medaglie d’oro, i ragazzi hanno presentato tutti i loro lavori alla presenza di diversi docenti e dei tutor aziendali. Si è trattato di un’esposizione ricca e variegata che ha messo in primo piano i musei di Borgo Castello, la storia e la cultura goriziana.Tablet, smartphone, computer, scatti fotografici e riprese video sono stati gli strumenti usati dai ragazzi per concretizzare i loro lavori che hanno visto la realizzazione di produzioni volte alla promozione di singoli oggetti d’arte, del museo nel suo complesso, così come della cultura goriziana in senso lato.Diversi sono stati gli ambiti in cui i ragazzi hanno lavorato a partire dai musei di Borgo Castello, per spostarsi a Palazzo Attems, ai plessi delle scuole interessate e all’intera città: sono state un paio di settimane intense che hanno occupato gli studenti mattina e pomeriggio prima con lezioni frontali dedicate alla comunicazione, alla story telling e a tutti quegli strumenti che possono permettere un vero e proprio viaggio nel tempo, quindi anche interviste, confronti, contatti diretti a cui sono seguiti lavori di gruppo e, infine, la concretizzazione dei lavori presentati. L’Aula Magna era gremita, gli studenti hanno partecipato e ascoltato i lavori di tutti in una conclusione serena per un’esperienza che ha richiesto sicuramente molto a ciascuno di loro e anche a chi li ha coordinati e seguiti, quindi Archeostorie, l’ERPAC (l’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia), l’Insiel i Musei di Borgo Castello e, non da ultimi, i docenti Franca Marri, Eleonora Stinco, Giovanni Vatrella.
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